Napoli – Conto alla rovescia. Mancano meno di 24 ore alle suppletive per eleggere il senatore che prenderà il posto dello scomparso Franco Ortolani, noto geologo e parlamentare del M5s. Elezioni ‘caricate’ oltre ogni immaginazione.
ELEZIONI ‘CARICATE’ – La vittoria di un senatore in un collegio – quindi solo in alcuni quartieri della città di Napoli – è stata trasformata incredibilmente in uno spartiacque politico per decidere le possibili alleanze future alla regionali e i candidati alla presidenza della Regione Campania. “Sarà cruciale la data del 23 febbraio” (il giorno delle elezioni, ndr) la frase sulla bocca di molti dirigenti dem prima durante e dopo la decisione in Direzione regionale Pd di candidare Vincenzo De Luca. Lo stesso dicono nel Movimento Cinque Stelle che sì ha scelto di candidare in Regione Campania Sergio Costa, ma guarda ancora con interesse ad un’alleanza alla luce del sole o sottobanco con il Pd, a patto che non ci sia lo sceriffo. Lo ripete il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che insieme al Pd sostiene il candidato Sandro Ruotolo ed ha annunciato di presentare la lista per le regionali dopo le suppletive. E che più di tutti userà la vittoria del giornalista – se ci sarà – per gonfiarsi, per appuntarsi medaglie e forza elettorale. Per sostenere che una coalizione larga di centrosinistra è la chiave anche per le regionali, magari con lui candidato visto che finora al grido ‘de Magistris Governatore’ le orecchie del Pd e del Movimento sono rimaste sorde. Ma la speranza si sa è l’ultima a morire. Se non candidato Governatore il sindaco di sicuro sbandiererà l’elezione di Ruotolo (ribadiamo sempre se ci sarà) come prova della sua forza elettorale. Così farà anche il Pd, senza dubbio. Magari per tentare all’ultimo e da Roma anche la cacciata di De Luca. Il risultato alle suppletive è stato trasformato in un assurdo test per le regionali. Come se i voti in un collegio quindi in alcuni quartieri possano essere lo specchio di tutta una città, o addirittura dell’intera regione. E così anche la strategia politica, ovvero quella di una larga alleanza, presa copiata e incollata dalle suppletive per la Regione Campania. Come usare lo stesso schema di una partita di calcetto per giocare ai Mondiali.
CHI RISCHIA E’ RUOTOLO – Suppletive drogate di significati, chi rischia di più in questa commedia tutta politica è proprio Ruotolo. E’ il favorito e se vince andrà al gruppo misto. Ma se non dovesse farcela allora chi si intesterà la sconfitta? Chi si cospargerà il capo di cenere, azione poco diffusa tra i politici. Perde Ruotolo e con lui affonda anche Giggino e il Pd napoletano. Chi se la prende la responsabilità?
LA CHIAVE DELL’AFFLUENZA – Gli occhi saranno puntati sull’affluenza. La maggior parte secondo alcuni sondaggi nei quartieri coinvolti non sa neanche che si vota e cosa. Elezioni anche poco sentite, ancora di più se domani sarà una bella giornata di sole. Se a votare dovessero andarci in pochi se ne avvantaggerà il candidato favorito al momento, ovvero quello di Pd e deMa.
L’ESCAMOTAGE GRILLINO DEL REDDITO DI CITTADINANZA – Per quelle che sono elezioni anche poco capite, il Movimento Cinque Stelle che ha candidato Luigi Napolitano ha fatto leva anche sul reddito di cittadinanza. Al voto vanno i cittadini di molti quartieri difficili e disagiati di Napoli, che percepiscono il reddito. Il messaggio che è stato fatto passare è che un senatore in più aiuta a tenere in vita il Governo e quindi il reddito.
LA MAPPA POLITICA CANDIDATO-QUARTIERI -. Quella che sembra quasi già chiara è la mappa del voto per un candidato piuttosto che per un altro di quartiere in quartiere. Salvatore Guangi, il candidato del centrodestra ha il suo fortino elettorale nell’area di Piscinola-Marianella e Scampia, così come il candidato Cinque Stelle, conosciuto più nell’area nord. Sandro Ruotolo invece a Miano ha denunciato di non essere riuscito nemmeno a fare campagna elettorale ed ha il suo bacino elettorale su Vomero-Arenella. La collina però si divide a metà tra chi ama il sindaco de Magistris e chi invece non lo sopporta e quindi in quest’ultimo caso potrebbe scegliere di votare i grillini.
CONFRONTO CON IL 2018 – Tornando invece al 2018, quando nello stesso collegio venne eletto Ortolani allora il Movimento Cinque Stelle prese il 53,17% dei voti. Una percentuale che difficilmente ora che è in caduta libera potrà replicare. Forza Italia con allora candidato sempre Guangi conquistò il 22,61%. Più facile che il consigliere comunale di Fi abbia mantenuto il suo pacchetto di voti. Mentre il Pd che correva con Gioacchino Alfano arrivò appena al 16,39%. Infine Potere al Popolo che ora è in campo alle suppletive con Giuseppe Aragno, prese il 2,29% candidando Patrizia Turchi.
IL VOTO – Allora le elezioni erano più sentite dai cittadini perché al voto si andava tutti per il Governo del Paese. Ora ci vanno soltanto alcuni e per un solo senatore. E a sentirle sembra siano soltanto gli addetti ai lavori. Previsioni e interpretazioni a parte, si vota domenica 23 febbraio dalle 7 alle 23 e nel collegio Campania 07 per il Senato. Che comprende i quartieri: Arenella, Barra, Miano, Piscinola, Poggioreale, Ponticelli, San Carlo all’Arena, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Vomero, Vicaria e Zona industriale. In corsa cinque candidati: Sandro Ruotolo (centrosinistra), Salvatore Guangi (centrodestra), Luigi Napolitano (M5S), Giuseppe Aragno (Potere al Popolo) e Riccardo Guarino (Rinascimento Partenopeo). Vince chi prende anche un solo voto in più.