Piazza Bellini, Dema la butta in politica: attacca De Luca ma dimentica i sacchetti

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Napoli – “Apprendiamo con sollievo la notizia della scarcerazione delle tre persone arrestate la sera del 14 giugno a piazza Bellini. Quanto accaduto non nasce a caso. È il frutto di un clima di tensione generato in questi mesi dal richiamo a politiche securitarie, che criminalizzano la ripresa della vita della città e di cui sono vittime gli individui e le collettività, con le stesse forze dell’ordine che si trovano a dover gestire campi di azione diversi e imprevedibili”. Incredibile ma vero, il movimento Dema, fondato e presieduto dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, attacca il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sui fatti di piazza Bellini, dimenticando (o fingendo di dimenticare) che le forze dell’ordine rispondono al ministero dell’Interno e non certamente al governo regionale.

In merito all’arresto di tre attivisti del centro sociale Insurgencia avvenuto domenica sera, il partitino di De Magistris la butta in politica politicante: “Abbiamo assistito, già prima della Fase 2, a toni intrisi di aggressività e criminalizzazione di comportamenti individuali, a ordinanze e decreti tesi a sopraffare l’autonomia comunale nella gestione del territorio. A queste politiche si sono accodati strumenti di propaganda mediatica che hanno riportato tutto nei termini di una campagna che si è concentrata sulla movida. Ma non è la movida il tema, quanto, piuttosto, la ripresa della città. Dema ritiene che tutti oggi debbano collaborare alla rinascita della città, evitando inutili conflitti”.

E’ a questo punto il caso di ricordare che uno dei tre ragazzi arrestati, fu protagonista del lancio di sacchetti di spazzatura contro De Luca, sacchetti sui quali era stampato il viso del figlio del governatore. Ma De Magistris e il suo movimento evidentemente se ne sono dimenticati, o fingono, ancora, di dimenticare, quando parlano di inutili conflitti. “Il brutto clima dei giorni scorsi”, prosegue la nota, con sprezzo del ridicolo, è  la causa principale di quanto accaduto la sera del 14 giugno. È l’immagine del lanciafiamme contro la vitalità della città”.

Il movimento Dema”, conclude il comunicato, “auspica che si faccia quanto prima chiarezza sull’accaduto, confida nell’equilibrio della magistratura e che questo clima, frutto di una politica del lanciafiamme, cessi quanto prima. Riteniamo sbagliate e pericolose le decisioni di restringere gli spazi di agibilità della nostra città, così come siamo preoccupati di un clima di contrapposizione tra cittadini e forze di polizia che invece insieme devono affrontare un periodo così difficile nel bene comune della nostra città”.

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