Adolfo Greco, l’imprenditore di Castellammare di Stabia finito in carcere con l’accusa di aver fatto da mediatore in due episodi estorsivi voluti dalla camorra, resta in carcere. Detenuto nel penitenziario di Secondigliano da due settimane con l’accusa di concorso esterno. I giudici della decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli hanno già sciolto la riserva sull’istanza avanzata stamattina dagli avvocati Michele Riggi e Vincenzo Maiello dopo due ore di discussione alla presenza del pm che ha condotto le indagini, Giuseppe Cimmarotta.
Lo scorso 5 dicembre la polizia eseguì 13 arresti, di cui 9 in carcere e 4 ai domiciliari. Secondo l’accusa, Greco è un imprenditore ‘borderline’ che da vittima del pizzo è diventato connivente dei malavitosi finendo per mediare nelle estorsioni imposte ad altri titolari di attività economiche. La difesa, invece, ha sostenuto che Greco è solo una vittima che ha trattato per avere sconti sulle tangenti pagati da lui e dalle persone che conosceva.