Napoli – Vomero “defascistizzato”, l’ordine del giorno approda al parlamentino di via Morghen ed è subito bufera sul Movimento 5 Stelle. La compagine pentastellata, costituita dalle consigliere Adriana Coppola e Stefania Sannino, ha infatti abbandonato l’aula prima della votazione. Una mossa che non è affatto andata giù alla maggioranza, che senza tanti giri di parole parla di «pericolosa ambiguità».
Laconica la riflessione del presidente Paolo De Luca: «Ieri il Consiglio della Municipalità 5, con un voto contrario e due abbandoni dell’aula prima del voto, riconoscendosi nei principi antifascisti della Costruzione repubblicana e nel rispetto di un territorio che per primo si è ribellato nel 1943 all’occupazione nazifascista, ha aderito all’appello di Libera che chiede lo scioglimento di tutte le organizzazioni fasciste e neofasciste e la loro esclusione dalla competizione elettorale».
Di ben altro tenore è invece il commento dell’assessore municipale Elena de Gregorio: «Ci sono questioni politiche da cui non ci si può esimere e per le quali è doveroso prendere posizione, netta e inequivocabile. Ancor di più se il focus della discussione si incentra sulla dicotomia fascismo-antifascismo, ritornata – ahinoi – di nuovo attuale. A fronte degli ultimi e diffusi eventi di razzismo e violenza di chiaro stampo fascista, con un ordine del giorno votato a maggioranza con il voto contrario di un solo consigliere, il Consiglio della Municipalità 5 Arenella-Vomero, riconoscendosi appieno nei principi antifascisti impressi nella Costituzione, ha aderito all’appello di Libera impegnandosi a impedire sul territorio municipale l’adozione di qualsiasi atto di riorganizzazione del partito fascista, in qualsiasi forma». E qui arriva la bordata conclusiva: ««Ebbene, il M5S si è astenuto dalla votazione e ha preferito abbandonare l’aula. È esattamente quello che è accaduto nei giorni scorsi quando Di Battista, di fronte alla domanda se si dichiarasse o meno antifascista, ha preferito tergiversare, senza rispondere in modo secco e inequivocabile. Ebbene, questo modus operandi del M5S, a vari livelli, da quello più alto nazionale finanche a quelli locali, rappresenta una pericolosa forma di irresponsabilità e inadeguatezza politica che, se esasperata e se calata in un contesto ben più ampio di un consiglio municipale, nel lungo periodo potrebbe minare finanche la stabilità democratica di un paese. La politica non è un gioco. Per niente».
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