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Perchè il Pd ha i nervi a pezzi: il gioco delle 3 carte dei renziani napoletani

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 17-09-2019 Roma Politica Trasmissione tv "Porta a Porta" Nella foto Matteo Renzi Photo Roberto Monaldo / LaPresse 17-09-2019 Rome (Italy) Tv program "Porta a Porta" In the pic Matteo Renzi
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Napoli – Carta numero uno, carta numero due, carta numero tre. Il Pd (e non solo) si sta arrovellando a seguire quella giusta. Dall’altra parte del banco, a maneggiare il mazzo, è Italia Viva. E a Marco Sarracino e ai suoi, avvertendo i renziani come una sorta di “cugini dispettosi”, questo particolare non fa altro che aumentare lo stress da tavolo pre-elettorale.

Insomma, ci sarebbe da costruire una coalizione. Ci sarebbe da presentare ai napoletani il nuovo centrosinistra a braccetto col Movimento 5 Stelle (come vorrebbero Enrico Letta e Giuseppe Conte). Ci sarebbe da scrivere un preambolo col quale fissare perimetro della coalizione, priorità politiche e candidato sindaco.

E invece: carta uno, carta due, carta tre. In effetti, sembra che i renziani si divertano a fare il gioco delle 3 carte. E a snervare gli alleati.

La prima carta l’ha scoperta Graziella Pagano, la coordinatrice cittadina di Italia Viva, martedì 6 aprile scorso. Con questa dichiarazione: “Se il Movimento 5 Stelle converge sul candidato sindaco Gaetano Manfredi, va bene anche la coalizione coi grillini”.

La seconda l’ha scoperta Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, mercoledì 7 aprile scorso. Quando, sul gruppo whatsapp dei renziani napoletani, invitava a questa riflessione dopo aver letto l’intervista apparsa nello stesso giorno sul Mattino di Gennaro Migliore che lanciava le primarie a Napoli: “Del resto, le vuole Boccia a nome del Pd a Bologna e negli altri Comuni al voto, perchè non farle anche a Napoli? Gennaro è pronto a correre…”

Ieri, domenica 11 aprile, ancora sul Mattino, Rosato ripeteva pari pari la frase che aveva acceso la discussione sul gruppo whatsapp 4 giorni prima: “Primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra e Gennaro Migliore nostro candidato”. E quindi: carta numero uno, Manfredi. Carta numero due, Migliore. E carta numero tre? La risposta è Catello Maresca. Impossibile non notare che uno degli esperti di comunicazione più vicini al pm della Dda è Lorenzo Crea, figlio di Graziella Pagano e vicino alle posizioni politiche di Renzi e del Governatore Vincenzo De Luca.

Per più di qualcuno tanto basta a considerarla una spia del ricatto di De Luca nei confronti del Pd di Sarracino che lavora all’alleanza con i 5 Stelle magari accettando pure la nomination di Roberto Fico per la corsa a Palazzo San Giacomo. Cosa non gradita al numero uno di Palazzo Santa Lucia. Come dire: voi volete Fico? Andate sotto braccio ai 5 Stelle? Io sposto i miei con le loro liste e le formazioni partitiche a me più vicine, a cominciare da Italia Viva, su Maresca. Carta uno, carta due, carta tre. Italia Viva con Manfredi, Italia Viva con Migliore, Italia Viva con Maresca. Chissà se almeno una risulterà davvero vincente.

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