“Io sarei un esponente del Pd. E qui so le differenze che ci sono ora con il mio partito. Accade in politica. Ma non è questo il dramma. Il dramma sarebbe se la sinistra rinunciasse a ricostruire la sua unità di fronte a una destra pericolosa, che può far deragliare l’intero Paese”.
Con queste parole Gianni Cuperlo si traveste da ingegnere e cerca di ricostruire un ponte tra il centrosinistra che alle elezioni comunali sostiene compatto Gaetano Manfredi, e Antonio Bassolino che, anche lui in piena campagna elettorale, lo ha invitato alla prima presentazione del suo libro “Terra nostra: Napoli, la cura e la politica” al teatro Sannazaro.
Bassolino continuerà fino in fondo la sua corsa solitaria. Ma, in vista del ballottaggio, Cuperlo già rinsalda i legami tra l’ex sindaco, i suoi e la comunità del partito che, come ha detto tante volte lo stesso Bassolino ha “contribuito a fondare”.
Missione riuscita? Ad ascoltare il volume degli applausi della platea del Sannazaro, sì. Anche perchè Cuperlo ripete pubblicamente le scuse che tempo fa diede, a nome di tutto il Pd, il segretario nazionale Enrico Letta a Bassolino per la “solitudine” a cui l’ex sindaco e Governatore è stato condannato nel corso dei 19 processi da cui poi è uscito assolto.
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