Una storia che si ripete. Per la terza volta consecutiva nel corso di quest’anno la task force del ministero della Salute è tornata a Napoli e in particolare all’ospedale Loreto Mare dove lo scorso 17 agosto ha perso la vita Antonio Scafuri. Il ragazzo, a seguito di un grave incidente stradale, era arrivato al pronto soccorso del Loreto Mare in codice rosso ma il giorno successivo, dopo ritardi nei soccorsi e rimpalli di responsabilità, ha perso la vita a soli 23 anni. Antonio ha atteso 4 ore prima di essere trasferito all’ospedale Vecchio Pellegrini per effettuare una angiotac.
A dare la triste notizia è stato il consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha dichiarato: “Ora è il momento di aspettare l’esito delle indagini aperte dalla direzione generale dell’Asl, dalla direzione sanitaria dell’ospedale e dalla Procura della Repubblica, oltre che quelle degli ispettori e dei Carabinieri– Quei risultati, insieme a quelli dell’autopsia – continua – daranno un quadro più chiaro di quel che è successo quella maledetta notte in cui è morto un giovane e, finalmente, sapremo se quella vita poteva essere salvata o se è stato ucciso da comportamenti irresponsabili o, peggio ancora, colpevoli”.
Oggi, intorno alle 11, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha inviato nuovamente i suoi ispettori nel nosocomio che dovranno occuparsi dell’indagine avviata dallo stesso Ministero sul caso della morte del giovane di Torre del Greco.
Gli ispettori della Lorenzin a Napoli sono ormai di casa. L’ultima “visita” risale allo scorso 15 giugno quando la foto della donna ricoperta dalle formiche nel letto dell’ospedale San Paolo ha fatto il giro del web. O ancora lo scorso 24 febbraio sono stati scoperti i cosiddetti “furbetti del cartellino” che preferivano andare a giocare a tennis o fare shopping invece di stare in corsia. Erano 55 le persone (un neurologo, un ginecologo, 9 tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, 6 impiegati amministrativi, 9 tecnici manutentori e 11 operatori sociosanitari) raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica. Complessivamente, invece, erano 94 gli indagati. Così, è il caso di dirlo, la storia si ripete.
La task force inviata dalla Lorenzin dovrà quindi iniziare a raccogliere gli elementi per far luce su quanto accaduto la notte del 16 agosto, mentre Antonio attendeva invano un’angiotac.