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Napoli- Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina piomba a Napoli per provare a ricompattare la base dem e lancia un imperativo categorico: «Partendo dal presupposto che il 4 marzo siamo stati sconfitti, dobbiamo adesso prepararci a un’attività di minoranza dall’opposizione». Insomma, porte sbarrate a qualsiasi ipotesi di accordo per un governo con il Movimento 5 Stelle.
È questa, dunque, la linea emersa dall’assemblea tenutasi ieri sera al circolo democratico di Fuorigrotta. Martina, sul punto, ha lasciato pochi margini di manovra all’immaginazione: «Chi ha vinto dice che se non avranno la maggioranza si tornerà al voto. Se vinci e non governi sono i cittadini a chiederne conto prima delle altre forze politiche. Di Maio dice che per i ministri discuterà con il presidente della Repubblica, troppa grazia. Ricordo che c’è una Costituzione, delle regole e non le può superare un leader. Quanto a noi, da una sconfitta dolorosissima si può ripartire. Nessuna resa, rompete le righe o si salvi chi può. Questo è il momento di farsi avanti, guardarsi in faccia e sfidare chi ha vinto sul terreno del cambiamento». Il reggente della segreteria dem ha poi lanciato un appello affinché il partito ritrovi la propria unità e compattezza: «L’alternativa al populismo è quella di lavorare in un grande contesto popolare. È questo il grande tema. Diamo più responsabilità ai ragazzi, mettiamoli alla prova. Da qui può nascere una nuova primavera democratica. Non ho risposte facili ma chiedo una mano a tutti. Il partito deve essere una comunità. Questo lavoro si può fare a Napoli, al Sud e a livello nazionale, non con una persona sola o un gruppo dirigente, ma con una grande operazione popolare. Usciremo da questo momento difficile se sapremo guardare alla vocazione strategica di questo territorio che è fondamentale a livello nazionale. Dobbiamo rompere il meccanismo autoreferenziale che abbiamo vissuto ovunque, non solo qui. Ci dovremo rivedere a Napoli. Non basta venire una volta e poi stare a guardare da Roma». Nel corso dell’incontro alcuni militanti hanno poi esposto uno striscione di protesta rivolto all’indirizzo del sindaco di Napoli: “De Magistris a casa”, è stato l’“invito” della platea.