
Portici (Na) – “Meticolosa, precisa, generosa, un po’ burbera e schiva, ma dannatamente umana”, viene ricordata con queste parole Maria Adalgisa Nicolai, la ricercatrice e professoressa universitaria che ha avuto la sfortuna di conoscere, vivere e condividere la sua vita con l’uomo che le ha poi strappato il cuore, uccidendola.
Una donna tranquilla e una docente impeccabile “sempre a disposizione di tesisti e dottorandi” racconta Vincenzo Armini che per molto tempo ha lavorato con la professoressa Nicolai e oggi, in quanto presidente dell’associazione di volontariato NutriAfrica, ha deciso di dedicarle l’impianto NutriMax per la produzione di cibo per i bambini africani.
“Perché è giusto così. Perché è il minimo che si possa fare. Perché la memoria deve scuotere le coscienze e invogliare le istituzioni a intervenire per tutelare le donne. Perché tragedie come queste possano mai più verificarsi”, Armini spiega così l’omaggio a quella professoressa uccisa brutalmente lo scorso 27 luglio nell’appartamento di via Libertà, a Portici dal compagno, Giovanni Fabbrocino che poi ha deciso di suicidarsi lanciandosi dal balcone di casa.
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