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Omicidio carabiniere, i legali di Elder chiedono i video: “Solo così capiremo tutto”

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Saranno le telecamere di videosorveglianza a fare chiarezza sui minuti che hanno preceduto l’omicidio del carabinieri Mario Cerciello Rega la notte tra il 25 e il 26 luglio scorso a Roma. Roberto Capra, legale di Finnegan Lee Elder, il 19enne americano reo confesso per la morte del vice-brigadiere di Somma Vesuviana (Napoli), ha presentato una richiesta ufficiale, sottoscritta dallo stesso Elder, “per l’acquisizione di tutti i video della zona. Crediamo che attraverso il video possa essere fatta chiarezza su cosa sia accaduto. Confidiamo ci siano le immagini dell’incontro tra i carabinieri e i ragazzi” spiega l’avvocato.

Quella notte Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth si erano presentati all’appuntamento concordato con Sergio Brugiatelli (mediatore per l’acquisto di droga) in via Pietro Cossa senza lo zaino, nascosto nella fioriera di via Gioacchino Belli. Incontro nato per ottenere gli 80 euro spesi nella stessa serata a Trastevere, e ricevendo tachipirina al posto della cocaina.

Circa mezz’ora di buco tra via Gioacchino Belli, dove i due americani hanno nascosto lo zaino, e via Pietro Cossa dove si consumerà poi l’omicidio di Rega, giunto (in borghese e disarmato) insieme al collega Andrea Varriale. Rega è stato poi ucciso da Elder Lee con ben 11 coltellate rifilate ai fianchi e al cuore. I carabinieri, che conducono le indagini coordinate dalla procura capitolina, hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

In mattinata nuovi accertamenti sono stati effettuati nella stanza 109 situata al primo piano dell’hotel Le Meridien Visconti nel quartiere Prati di Roma. Presente anche l’avvocato di Lee, Roberto Capra che ha sottolineato l’importanza dei “video del momento dell’aggressione. Per noi questi accertamenti hanno un’importanza relativa“. Capra con altri legali di Lee, così come già presentato nei giorni scorsi dalla difesa di Gabriel Natale Hjorth, ha presentato ricorso al tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del suo assistito. 

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