NAPOLI – Prima il caso della 63enne disabile di Ponticelli che, dopo un soggiorno in Spagna, aveva trovato la casa in cui viveva di via Carlo Miranda di proprietà dell’Iacp occupata.
Poi il caso del 66enne di corso Marianella vittima della stessa sorte, complice una degenza in ospedale.
Ora l’ultimo caso è quello denunciato dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e, prima di lui, dal parroco di Pizzofalcone don Michele Pezzella: una professoressa in pensione, dopo essere stata qualche giorno ospite della figlia a Montoro, è tornata a Napoli e, a 90 anni, ha visto l’incubo avverarsi: il suo appartamento era stato occupato.
A Napoli è scoppiata una vera e propria emergenza-casa. Tant’è che stamattina il sindaco Gaetano Manfredi è intervenuto specificatamente sulla questione annunciando una task-foce col prefetto.
La preoccupazione principale del primo cittadino è che dietro questo fenomeno ci sia “una regia della criminalità organizzata”.
“In ogni caso – ha sottolineato Manfredi – si tratta di atti illegali molto gravi, inaccettabili nella nostra città. E per questo li affronteremo con grande fermezza”.
Oggi, con una intervista a Il Mattino, il prefetto Claudio Palomba ha già annunciato di aver convocato un comitato ad hoc sostenendo che il rischio-infiltrazione da parte dei clan è reale.
“Saremo rigorosi, vigileremo su ogni abuso con un rapido monitoraggio”, ha dichiarato.
Per le case comunali o di altri enti statali, ha sottolineato poi come “diventi decisivo procedere alle assegnazioni in modo tempestivo, altrimenti sarà sempre una giungla”.
Questo, tanto più che una vera e propria legge che tuteli il bene casa, paradossalmente, sembra non esserci. Nel senso che i legittimi proprietari o affittuari possono sempre far valere le proprie ragioni. Ma non immediatamente: quando, tornando a casa, la trovano occupata da terzi.
Per questo, solo da inizio mese è stata incardinata presso la Commissione Giustizia della Camera una proposta di legge denominata “Norme a tutela della inviolabilità del domicilio da occupazioni arbitrarie” che vuole introdurre nel codice penale l’articolo 624 ter secondo cui “chiunque si impossessa, occupa, detiene senza titolo legittimo un bene immobile destinato a domicilio privato mediante violenza sulle cose, artifizi o raggiri, o comunque impedisce il rientro nel medesimo del proprietario o di chi abbia un titolo legale per occuparlo, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni”.
Il deputato della Lega che ha avanzato la proposta di legge, Luca Rodolfo Paolini, crede che sia l’unica cosa da fare per evitare che il diritto alla casa sia riconosciuto evitando i tempi della burocrazia e, come spesso purtroppo capita, evitando che, nel frattempo che si riconosca il diritto, gli occupanti abusivi devastino l’appartamento.
A Napoli, un rischio concreto: si contano ben 2600 case occupate illegittimamente. E la camorra è alla ricerca costante di alloggi per i suoi affiliati.
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