Nuova inchiesta su Woodcock ma dal Csm smentiscono

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Napoli – C’è una nuova contestazione in merito alla vicenda Consip rivolta dal pg della Cassazione al pm di Napoli Woodcock: “Grave violazione di legge determinata da ignoranza o negligenza inescusabile“.

Il 21 dicembre dello scorso anno, il pm napoletano, avrebbe ascoltato l’ex consigliere economico di Palazzo Chigi Filippo Vannoni come persona informata dei fatti e non come indagato (dunque, in quest’ultimo caso, con l’assistenza di un difensore), quando invece erano già emersi elementi per l’iscrizione nell’apposito registro.

Lo scrive il Corriere della Sera, precisando che la comunicazione della nuova incolpazione è stata fatta al Csm alla vigilia delle ferie estive e ricordando come Vannoni era stato indicato dall’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, come uno di coloro che lo avevano avvertito dell’indagine in corso.

Il Consiglio Superiore sta svolgendo un’azione conoscitiva, del tutto preliminare a valutazioni su eventuali incompatibilità. Al momento non c’è nessun procedimento aperto per incompatibilità“. Così il consigliere togato del Csm Antonio Ardituro, a “Radio Anch’io“, intervistato sulla vicenda Consip e, in particolare, sulla posizione del pm di Napoli, Henry John Woodcock.

E’ evidente – ha spiegato Ardituro – che una vicenda del genere merita attenzione da parte del CSM ma nei limiti dei suoi poteri. Si discute di questioni molto delicate e complesse quando si dice che Woodcock non poteva svolgere quell’indagine perche’ la doveva svolgere un altro sostituto all’interno dell’Ufficio. Si tratta di un punto di una delicatezza anche tecnica, molto complessa, che non può essere risolta solo con uno spot. Soprattutto non si tiene conto che si tratta di un Ufficio che aveva un Procuratore della Repubblica che evidentemente aveva deciso che l’indagine la dovevano fare quei magistrati. Quindi farei molta attenzione, il Consiglio ha poteri molto limitati in questa vicenda e viene chiamato in causa come se fosse l’Organo che sta procedendo disciplinarmente nei confronti dei magistrati, ma non sta facendo questo“.

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