La lista che è stata il pomo della discordia col resto dei berlusconiani (a cominciare dall’europarlamentare Fulvio Martusciello e dal capo dell’opposizione in consiglio regionale Stefano Caldoro) perchè ha incarnato la sua linea politica, volta a far parte di una nuova coalizione centrista, moderata e liberale staccata dalla destra sovranista di Fratelli d’Italia e Lega.

Lanzotti, nel tentativo di conquistare Palazzo San Giacomo – sarebbe la prima volta dopo decenni per una formazione non di sinistra -, ha in mente di aprire molto al civismo. E per questo attende colui il quale vorrebbe essere il leader di quel mondo: Catello Maresca.

Ma, nel frattempo, se solo 3 giorni fa, quando ha pensato di coinvolgere in una chat di gruppo anche Riccardo Monti, è stato il finimondo, lui non si è demoralizzato. E ha continuato a pescare “le migliori energie della società civile”, come aveva già annunciato di voler fare, per dare sostanza a un nuovo centro-centrodestra. Se così si può dire.

Tant’è che, chi ha parlato con lui, sostiene che la lista è già per buona parte bella e fatta. E che due nomi di spessore gli hanno già detto sì. Si tratterebbe degli avvocati Gaetano Brancaccio e Raffaele Di Monda.

E’ quasi pronto anche il simbolo della lista “Azzurri per Napoli”: dovrebbe ricalcare molto quello dell’associazione ma dovrebbe avere senz’altro un’anima più politica, con un tratto meridionalista. Lanzotti non si ferma un attimo.