Napoli – Prosegue la “spesa solidale” nella periferia orientale di Napoli. Dopo tre settimane dall’avvio della lodevole iniziativa i donatori continuano a crescere “e la rete si allarga sempre di più”.
Il quartiere Ponticelli continua così ad abbracciare positivamente l’idea partorita dai giovani dell’Associazione Culturale Renato Caccioppoli. Che in questi tempi, resi ancor più complicati dalla pandemia, sono scesi in campo per dare un sostegno tangibile alle famiglie più bisognose del popoloso quartiere napoletano. “Non vogliamo sostituirci ai servizi sociali del Comune ma nel nostro piccolo proviamo a dare una mano” precisano i volontari.
Ad una settimana esatta dalla seconda raccolta di generi alimentari i risultati benevoli non si fermano. “Abbiamo fatto una seconda ondata di spesa” racconta ad Anteprima24 il vice presidente dell’associazione, Antonio Martinelli, senza nascondere l’emozione del momento. La rete nel giro di una settimana si è infatti “allargata notevolmente ed oggi siamo riusciti a fare una spesa molto più grande”.
“Una goccia nel mare” che negli ultimi giorni non è passata inosservata ai cittadini della sesta municipalità. Grazie ad una donazione di ben 200 euro da parte di Ermelinda Paparone, del Comitato Civico Lettieri, i giovanissimi della periferia sono tornati ad acquistare generi alimentari.
Ma la solidarietà a Napoli Est è davvero contagiosa. Così mentre i volontari si apprestavano a comprare olio, tonno in scatola ed altre vivande non sono passati inosservati neanche ai titolari del supermercato dove si erano recati. Tanto che i dipendenti di “Spesa più” di via provinciale Botteghelle hanno deciso di contribuire alla lodevole iniziativa. Donando addirittura 40chili di una nota marca di pasta italiana.
I generi alimentari sono stati così raccolti e trasportati nella parrocchia “Beata Vergine di Lourdes e Santa Bernadetta”. Dove, nelle prossime ore, grazie all’aiuto di Padre Corrado e della Caritas, andranno ad allargare le spese da distribuire ai nuclei familiari meno abbienti di Ponticelli.
“Quando siamo partiti – chiarisce Martinelli – contavamo solo sulla nostra forza e quella di amici, poi la rete si è allargata quasi da sola e questo ci inorgoglisce tantissimo”. Difatti quando la città chiama in aiuto i napoletani per antropologia, anche se immersi dai loro problemi, tendono comunque ad adoperarsi porgendo la propria guancia verso i più bisognosi e a confermalo oggi è la risposta repentina del quartiere partenopeo.
“In qualsiasi luogo abbiamo sempre avuto le porte aperte“ racconta Martinelli. Ed ora grazie al loro aiuto è possibile persino diversificare le spese, a seconda delle esigenze. “Inizialmente – spiega il volontario napoletano – facevamo acquisti di prima necessità ora ci stiamo allargando anche ad altri beni che prima mancavano tra le case di queste famiglie”.
Dopo solo tre settimane la “spesa solidale” dei ragazzi dell’Associazione di Ponticelli è così già un successo. L’aiuto dal basso si conferma ancora una volta un lodevole antidoto alle peripezie di una periferia già precaria da prima della pandemia. Ed ora, dopo aver registrato la vicinanza della cittadinanza, l’iniziativa prosegue. “Torneremo a febbraio per altri appuntamenti” chiariscono i giovanissimi volontari.
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