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Blitz a Pianura, Castello “’o mamuozzo” ci ricasca: dopo le armi, la cocaina in casa

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Napoli – Il nuovo reggente del gruppo Mele di Pianura ci ricasca e, dopo l’arresto per armi subito un anno e mezzo fa, si ritrova di nuovo con le manette strette ai polsi. Stavolta, però, per questioni di droga. Nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita dalla polizia all’interno del suo appartamento di via dell’Avvenire, Vincenzo Castello “’o mamuozzo” è stato infatti trovato in possesso di alcune dosi di cocaina e di un bilancino di precisione. Insomma, tutto il necessario, almeno secondo gli investigatori, per portare avanti una piccola piazza di spaccio.

A entrare in azione ieri pomeriggio sono stati i poliziotti del commissariato Pianura, i quali hanno compiuto un controllo nella sua abitazione, in via dell’Avvenire, imbattendosi in 7 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e 30 euro di dubbia provenienza: il tutto era stato nascosto in una cassa stereofonica. E così per “Enzo ’o mamuozzo”, che si trovava agli arresti domiciliari per una vicenda accaduta consumatasi alla fine dell’agosto del 2018, sono scattate le manette per detenzione di sostanza stupefacente.

Sempre i poliziotti del commissariato Pianura, a inizio settimana, hanno trovato in via Evangelista Torricelli, roccaforte del clan Marfella-Pesce, nascosta in un edificio all’interno di una pannellatura dissestata, una busta con sette cartucce calibro 357 magnum, cinque calibro 9×21 e undici calibro 9 parabellum, che sono state sequestrate per essere sottoposti ad accertamenti da parte della polizia scientifica. A nessuno è stato possibile addebitare il possesso delle munizioni, motivo per il quale l’indagine sta procedendo a carico di ignoti.

Tornando invece a Castello, il 30 agosto dell’anno scorso il presunto nuovo reggente del clan Mele di Pianura finì in manette dopo essere stato sorpreso in strada con un revolver carico. L’arresto fu però tutt’altro che semplice: in strada scattò infatti la sommossa delle donne contro la polizia nei pressi della sua abitazione. Appena gli agenti provarono ad ammanettare Vincenzo Castello, furono circondati da oltre una decina di persone, tra cui i parenti del fermato, i quali provarono con violenza a favorirne la fuga. Grazie a un’abbondante dose di sangue freddo le forze dell’ordine riuscirono però a gestire la situazione e a portar via il pistolero.

“’O mamuozzo” addosso aveva un revolver con matricola cancellata e sei cartucce. L’arma fu subito presa in consegna dai poliziotti che hanno avvisato la sala operativa chiedendo equipaggi di rinforzo visto l’immediato avvicinarsi di molte persone, oltre dieci, tra cui i parenti dell’uomo. Castello fu così tratto in arresto per detenzione illegale di arma e munizioni e dopo le formalità burocratiche del caso, fu accompagnato al carcere di Poggioreale. Castello, ritenuto uno dei nuovi esponenti di punta del gruppo Mele, girava in strada armato in quanto il giorno prima il suo amico, Vincenzo Morra “’o pallino”, era rimasto vittima di un agguato non andato a buon fine. L’obiettivo designato riuscì però a mettersi in salvo. Va sottolineato che nessuno dei due ha fino ad oggi precedenti per camorra, ma la polizia sospetta che proprio Castello possa essere uno degli emergenti ras al vertice del “sistema” pianurese.

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