Coronavirus, domata la rivolta nel carcere di Poggioreale: il bilancio

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Napoli – E’ rientrata solo nel tardo pomeriggio di oggi la protesta all’interno del carcere di Poggioreale di Napoli. Lo rende noto Samuele Ciambriello, il garante dei detenuti della regione Campania. Nel penitenziario la rivolta dei detenuti è iniziata dopo le 15 quando alcuni reclusi sono saliti sulle mura perimetrali della casa circondariale e hanno incendiato alcuni materassi. Il motivo sarebbe riconducibile alla decisione del Governo di sospendere temporaneamente i colloqui tra detenuti, familiari e avvocati per contenere la diffusione del coronavirus. Diversi tentativi delle forze dell’ordine di placare gli animi all’interno del penitenziario che conta dieci padiglioni e oltre 3000 detenuti. Sono stati esplosi numerosi lacrimogeni e un elicottero ha sorvolato sull’istituto per l’intero pomeriggio. Già da questa sera partirà un’inchiesta interna ordinata dal Dap è affidata alla polizia penitenziaria. Ciambriello ha dichiarato: “La rivolta ha interessato solo una parte del carcere e che, pur violenta, ci sono solo un paio di feriti tra i detenuti e alcuni poliziotti contusi. Al mio ingresso non ho visto sangue.” Il garante ha poi tranquillizzato i parenti dei detenuti, ancora fuori in protesta,  che chiedevano amnistia e indulto, aggiungendo che queste decisioni spettano al Parlamento e che forze dell’ordine e direttore del carcere non hanno potere decisionale in merito.

 

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