Pasqua, rivoluzione nelle macellerie a Napoli: vietata l’esposizione di agnelli e capretti

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Napoli – Addio al macabro rituale di Pasqua. L’assessore alle Politiche sociali con delega alla Tutela della Salute e degli Animali, Roberta Gaeta, ha firmato l’ordinanza con la quale si fa divieto di esposizione di ovini, caprini e altri animali, in strada e nelle vetrine delle macellerie di esporre al pubblico gli animali macellati, interi o in quarti – anche se scuoiati, eviscerati o decapitati – e delle teste.
Il documento, i cui contenuti erano già stati anticipati alcuni giorni fa proprio da Anteprima24, è stato firmato nel tardo pomeriggio di ieri. Palazzo San Giacomo ha dunque deciso di dare una stretta alla sgradevole e consolidata pratica. Motivo per il quale i tagli di carne dovranno da adesso rimanere conservati nelle apposite celle frigorifere, secondo le prescrizioni normative di igiene alimentare vigenti. «L’interesse e la sensibilità nei confronti degli animali a cui dobbiamo tanto, sono notevolmente aumentate negli ultimi anni. Vedere oggi capretti ed agnelli scuoiati, con gli occhi vitrei, appesi a testa in giù nelle vetrine delle macellerie è uno spettacolo che a molti fa male e soprattutto ai più piccoli», afferma l’assessore Roberta Gaeta. L’esponente della giunta de Magistris ricorda poi che «la Pasqua porta con sé questa tradizione alimentare che comporta la macabra usanza dell’esibizione dei corpi degli animali. Una modalità crudele e molto spesso traumatica per grandi e piccoli, costretti loro malgrado a guardare da spettatori passivi». Tornando nel merito della nuova ordinanza, il documento stabilisce che i trasgressori saranno puniti con una sanzione pecuniaria di 500 euro.
Il consigliere comunale Nino Simeone, promotore dell’iniziativa, non nasconde la propria soddisfazione per il risultato raggiunto: «La nostra Napoli ha sicuramente bisogno di altro per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini, avrebbe certamente bisogno di interventi amministrativi di altra natura, ordinanze che dovrebbero consentire il miglioramento della viabilità cittadina, del trasporto pubblico, il riassetto delle nostre strade ormai ridotte a un colabrodo e tanto, tanto altro, ma questa è una battaglia che ho voluto intraprendere perché la ritengo una questione di civiltà e di rispetto verso tutte le creature e verso noi stessi. È questo che intendo quando parlo di battaglie di civiltà». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e i consiglieri comunali del Sole che Ride Stefano Buono e Marco Gaudini: «Quest’atto è un esempio di grande civiltà che speriamo sia seguito da tutti gli altri comuni della Campania. Non solo si tratta di una disposizione che va incontro alla sensibilità di tutti i cittadini, soprattutto di quelli che non consumano carne, ma si tratta di un provvedimento di civiltà e rispetto oltre che igienico sanitario determinante per la tutela della salute dei consumatori».
Esprime infine soddisfazione anche il garante per i Diritti degli animali del Comune di Napoli, Stella Cervasio: «Napoli capofila di civiltà abolisce le macabre esposizioni delle vetrine di macellai. Noi speriamo che il sacrificio animale non avvenga mai più, ma nel frattempo evitiamo lo spettacolo tragico e terribile dei neonati sventrati appesi ai ganci dei chianchieri. Vedo che qualcuno commenta che può sembrare ipocrita nascondere morti già avvenute. Lo spirito dell’ordinanza non è questo. Noi speriamo sia un primo passo per ridurre effettivamente il consumo di carne e di pesce».
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