Napoli – Il Comune di Napoli stringe sempre più i cordoni della borsa e nei parlamentini il malcontento monta a vista d’occhio. Ma quello che è arriva sulla giunta de Magistris è stavolta un “fuoco amico”. Ad accendere la polemica è infatti il presidente della Municipalità 3 Ivo Poggiani, il quale comunica la rimozione delle bandiere istituzionali in segno di protesta contro «lo stato di abbandono che si ripercuote sull’ordinarietà dei lavori tecnici e amministrativi».
Ad annunciarlo sono i consiglieri di maggioranza e i componenti della giunta della Municipalità, guidata dal presidente Poggiani, in una lettera rivolta al sindaco Luigi de Magistris e al capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio. Durissimi i contenuti della missiva: «Lo stato di abbandono da parte delle posizioni apicali dirigenziali che si perpetua da mesi – scrivono – sta arrecando numerosissimi danni a tutti i servizi amministrativi e tecnici. I cittadini sono esasperati da questa mancanza che ricade inevitabilmente sulla vita della Municipalità, rendendo le sedi luogo di scontri giornalieri dove ormai i consiglieri e il personale sono sottoposti a minacce e aggressioni continue, costretti a far fronte alle esasperazioni e alle richieste della cittadinanza». A spiegare ancora meglio i termini della questione è lo stesso Ivo Poggiani, che attacca: «Sono stufo, sono stanco, così non si può andare avanti. Sono mesi che non faccio solo il presidente di Municipalità, ma il direttore, il dirigente, il sindacalista, il centralinista e lo psicologo di gente che guadagna decine di migliaia di euro l’anno senza assumersi una responsabilità, sacrificando i miei affetti, la mia famiglia per stare dietro a questioni che non sono di mia competenza. Da circa 7 mesi la Municipalità 3 è sprovvista degli organi amministrativi per garantire la vita quotidiana. Tutti i problemi ricadono sulla parte politica o su quel poco di personale che prova a dare il massimo in condizioni di lavoro proibitive. Tutti i giorni io e i consiglieri ci troviamo a dover affrontare cittadini stanchi ed arrabbiati. Ieri una consigliera di Municipalità incinta al quarto mese di gravidanza è stata aggredita da un cittadino esasperato solo perché provava a placare gli animi».
A questo punto il presidente Poggiani, fedelissimo di de Magistris della prima ora, si rivolge proprio all’ex pm e non solo: «L’appello mio va al sindaco, al direttore generale, all’assessore al Personale e a quello al Decentramento che devono garantire i servizi minimi di funzionamento. Tutti qui facciamo i salti mortali, il sindaco in primis, in una situazione di carenza di personale e risorse economiche dell’ente, ma la situazione della Municipalità 3 è diventata un caso emblematico dei problemi di tutta la macchina organizzativa di San Giacomo. Quello che chiediamo è un po’ di rispetto per i circa 100mila cittadini che rappresento in qualità di presidente. Mesi di tavoli, incontri, personale e consiglieri aggrediti, ma nulla è stato risolto. Non pretendo la luna, ma essere messo nelle stesse condizioni dei miei colleghi di Municipalità. Non è mio costume sfogarmi così pubblicamente, ma non posso tollerare le mortificazioni verso quei lavoratori che tutti i giorni provano a farsi il culo e soprattutto non possono tollerare le lacrime di Giuliana, consigliera che prova a dare tutti i giorni il massimo come tanti altri, che viene a lavoro anche in stato interessante, mentre potrebbe tranquillamente stare a casa con i suoi tre figli. O si interviene velocemente o questa Municipalità la chiudo io prima che succeda qualcosa di irreparabile. Detto questo procederò ora per le vie legali verso chi ha responsabilità amministrative nella gestione dei servizi».
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