Per il Partito Democratico di Napoli rappresentano un vero e proprio incubo. Dieci anni fa, la notte dei lunghi coltelli tra Andrea Cozzolino e Umberto Ranieri, oltre a spianare la strada verso Palazzo San Giacomo a Luigi De Magistris, ha causato delle ferite che sanguinano ancora. Anche perchè cinque anni fa sono state cosparse ancora di sale con la vicenda che vide protagonista Antonio Bassolino.
Ogni volta che si sono fatte, i dem hanno giurato: mai più.
E quindi, l’attuale segretario del Pd Napoli, Marco Sarracino, tutto si augura tranne di finire appeso a quella roulette russa e fare la fine dei suoi predecessori. Tanto più che se nel 2011 ai seggi elettorali si notarono le file di cinesi, ora c’è da fare i conti anche con una pandemia.
Il fatto è che questo tallone d’Achille chiamato primarie è ben conosciuto dagli avversari di Sarracino al tavolo del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. E quindi facilmente ne approfittano.
Oggi, un’intervista di Gennaro Migliore a Il Mattino con la quale il renziano le richiamava esplicitamente, ha fatto suonare già l’allarme rosso.
Anche perchè è arrivata il giorno dopo la difesa a spada tratta della nomination di Gaetano Manfredi ad opera della coordinatrice cittadina di Italia Viva, Graziella Pagano al grido di battaglia “Mai con Fico”.
Nelle stanze, reali e virtuali, dei dem napoletani, quindi, monta la preoccupazione di ora in ora.
Perchè poi, a ben vedere, le lancette dell’ultima ventiquattr’ore horror non si fermano nemmeno alla Graziano e a Migliore.
Nel pomeriggio, infatti, si è aggiunto Ettore Rosato. Il coordinatore nazionale di Italia Viva, infatti, nei colloqui coi suoi all’ombra del Vesuvio, l’ha messa così: “Se a Bologna, davanti alla nostra proposta di candidare Isabella Conti, è stato lo stesso Francesco Boccia (responsabile enti locali della segreteria Pd, ndr) a dire che ci vogliono le primarie, allora questa regola deve valere per tutte le città chiamate al voto: primarie, primarie, primarie”.
Fatto sta che molti renziani napoletani, più che un fare quadrato attorno al nome di Gaetano Manfredi, hanno inteso queste parole come la benedizione di Matteo Renzi alla discesa in campo dello stesso Gennaro Migliore. Il quale, a sua volta, racconta chi ci parla, sarebbe ben contento di essere parte attiva della partita nella sua città.
Il Pd di Sarracino che avrebbe voluto condurre il centrosinistra a un accordo con il M5S nel nome di Roberto Fico candidato sindaco, è messo, quindi, quantomeno un pò alle strette.
Lo stesso messaggio rivolto al Pd di Vincenzo Varriale, segretario regionale dei “Moderati” (lista vicina al Governatore De Luca), dopo quello dei Verdi dello stesso tenore dei giorni scorsi, lo dimostra: “Mi auguro che a stretto giro si metta fine a questa melina tattica e si pensi al bene della città: si riunisca nuovamente il centrosinistra per decidere insieme il nome del candidato sindaco forte e autorevole, stabilendo metodo e regole”.
Se solo pensano a quelle delle primarie, i dem sudano freddo.