Bevi e vinci, mamme napoletane contro Drinkopoly: “Pericoloso per i nostri figli”

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Napoli – Pericolo alcool tra i giovanissimi napoletani. Questa volta a fare paura ai genitori è un nuovo gioco da tavolo: Drinkopoly. Chiaramente ispirato al classico “Monopoli”, sta registrando parecchie vendite grazie alla variante alcolica aggiunta all’intramontabile format fatto di caselle e dadi.

Il campanello d’allarme è arrivato da alcune mamme presenti sul gruppo Facebook di mutuo soccorso “31Salvatutti!”, progetto nato all’indomani della tragedia provocata dall’abuso di alcool che ad aprile 2018 costò la vita a Nico Marra, un giovane di 21 anni che dopo una terribile notte in una famosa discoteca di Positano morì precipitando in un burrone.

L’ideatrice del gruppo Federica Mariottino, avvocato e mamma di tre figli, ha fatto sua la denuncia di altre mamme presenti sul gruppo e ha cominciato una battaglia di sensibilizzazione verso quello che secondo tanti genitori è un gioco che può diventare molto pericoloso. Ha incominciato scrivendo una lettera alla casa produttrice del gioco e poi anche a tutti i siti online dove è possibile acquistare il gioco con una semplice carta prepagata.
“Devo ammettere che questa mi mancava – commenta a “Il Mattino” – “Drinkopoly” mi era sfuggito. Meno male che invece siamo tante: ci hanno pensato un paio di amiche a segnalarmi la nuova straordinaria “tendenza” napoletana”.

Il gioco è praticamente uguale al Monopoli, ma al posto delle strade, piazze e terreni qui ci sono pub, bar e club. Vince chi arriva alla fine del gioco, e per farlo dovrà bere tanto. Infatti ogni casella del gioco prevede una bevuta. E ci sono anche diverse carte speciali che variano il modo di bere. Ovviamente sempre tutto di un fiato. E poi ci sono nuove gare, come gli scioglilingua, il braccio di ferro, i giochi dell’obbligo o quelli della verità, poesie da recitare e canzoni da intonare a squarciagola.

Sul gioco campeggia ovviamente una bella scritta in cui si avverte che il divertimento è riservato ai maggiorenni. Ma la paura dei genitori è che questo gioco possa finire anche nelle mani di minorenni e che sotto l’effetto dell’alcool queste gare possano degenerare e finire molto male.

Dobbiamo sensibilizzare, e allertare, i genitori – prosegua l’ideatrice del gruppo “31Salvatutti” – abbiamo saputo che in alcune case napoletane, in assenza delle mamme e dei papà, sono già state disputate diverse partite. Questo controllo va effettuato necessariamente in famiglia, nessun altro può fare nulla”.

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