Napoli – E’ la rivoluzione della commissione e del rimborso-gettone conquistato con rigore. Hanno occupato la sala Nugnes del Consiglio comunale di Napoli al grido di “Riunioni dal vivo”.
A guidare la rivolta il consigliere renziano e presidente della Commissione Patrimonio, Carmine Sgambati con in prima linea i consiglieri Vincenzo Moretto (Lega) e Stanislao Lanzotti (Forza Italia) che chiedono di ripristinare le commissioni in presenza, ancora sospese a favore della modalità telematica. Una soluzione quest’ultima che, stando a quanto denunciano i consiglieri, ora che si è entrati nella fase tre dell’emergenza Covid-19 e riapre tutto non ha più senso. Anzi, “il rischio – spiega Sgambati – è che ora se ne approfitti. Penalizzando chi vuole lavorare e creando opportunità a chi invece vuole aggirare le regole”.
Le videoconferenze comporterebbero anche un maggiore esborso da parte del Comune sul fronte dei rimborsi ai datori di lavoro. “Mentre prima si tenevano commissioni consiliari soltanto in mattinata e al massimo nel primo pomeriggio – spiega Lanzotti – ora i consiglieri si riuniscono anche alle sei del pomeriggio. E così aumentano le ore che si richiede al Comune di rimborsare ai loro datori di lavoro”.
Ma ci sarebbe anche un altro aspetto. “Ci sono consiglieri – dice Moretto – che si collegano dal mare, o mentre sono in strada. Non c’è un ordine di servizio che regolamenti le commissioni telematiche. Di tutto questo ne risente la qualità e la produttività del lavoro”. Una questione che vede coinvolti anche i dipendenti, attualmente in smart working.
Stamani il consigliere comunale del M5s, Matteo Brambilla ha inviato una lunga lettera per mettere nero su bianco che non ci sono le condizioni affinché gli impiegati possano tornare in via Verdi.
“I paladini della giustizia che pensano di perorare una causa per gli impiegati di via Verdi non si accorgono che però ci sono dipendenti nelle segreterie degli assessori o nel gabbiotto. Perché a via Verdi no e a Palazzo San Giacomo sì? Perché solo i consiglieri eletti non possono avere il proprio distaccato in via Verdi che tra l’altro resta solo in una stanza, né tenere le commissioni se possono essere garantiti dispositivi e distanziamento?” dice Sgambati mostrando la grandezza della sala Nugnes.
Intanto arriva la nota del presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito per chiarire che la riunione-commissione in presenza organizzata stamani da Sgambati e company non è stata autorizzata. “Per quale motivo in una città dove il sindaco riapre tutto e dice che bisogna riviverla, dai baretti alla movida, l’unica cosa che resta chiusa sono le commissioni? – replicano i consiglieri -. In questo modo si esautora il Consiglio e si va avanti solo a colpi di ordinanze”. E neanche: perché anche quelle vengono sistematicamente bloccate dal Tar.