Napoli – Test sierologici e ove necessario tamponi per tutti i dipendenti che in questi mesi hanno dovuto garantire la presenza negli uffici o all’esterno. È quanto chiede il sindacato Cgil-Fp Comune di Napoli con una nota inviata al prefetto di Napoli, annunciando che se non saranno applicate tutte le misure di sicurezza necessarie per i lavoratori allora sarà proclamato “inevitabilmente” lo stato di agitazione.
“Grave che i lavoratori che operano nei servizi indifferibili, non siano in possesso nella gran parte dei casi dei dispositivi di protezione individuale necessari per garantire la loro incolumità, né lavorino nel rispetto dei limiti di distanziamento ed affollamento. Si preferisce purtroppo ancora una volta procedere a ranghi sparsi” denuncia il sindacato nella lettera – inviata anche al sindaco di Napoli, al direttore generale, al responsabile Prevenzione e Protezione -, pronto nel caso ad intraprendere anche le vie legali. “Totale mancanza di DPI, igienizzanti, barriere in plexiglass e di ogni altra misura organizzativa necessaria a limitare il rischio di contagio”, ma anche “nessuna certezza sulle risorse economiche messe in campo dall’amministrazione comunale per garantire la salute e l’incolumità dei lavoratori e dell’utenza”, scrivono i rappresentanti sindacali.
Proprio dei giorni scorsi la notizia del dipendente comunale dell’Ufficio Anagrafe di piazza Santa Caterina da Siena risultato positivo al Covid-19. Motivo per cui nello stesso documento si chiede anche l’attivazione immediata di tutte le misure di sicurezza. Ovvero la sanificazione dei locali prima della riapertura e test sierologici (e se necessario i tamponi) per i dipendenti entrati in contatto con il collega. “Grave che ancora oggi, quando ormai siamo in piena fase due, non sia ancora approvato – denunciano ancora i sindacalisti – il Protocollo per il contenimento del Covid-19 per il Comune di Napoli, in stato di bozza da una settimana”.