“Notizie incoraggianti” sulla sorte dei tre napoletani scomparsi in Messico da un anno e mezzo. E’ quanto afferma Francesco Russo, figlio di Raffaele, fratello di Antonio e cugino di Vincenzo Cimmino, al termine dell’incontro alla Farnesina con il sottosegretario al ministero degli Esteri Riccardo Merlo. Le famiglie Russo e Cimmino, accompagnate dall’avvocato Luigi Ferrandino, sono state informate sulle indagini relative al sequestro, in corso presso la Procura General dello Stato di Jalisco, località dopo i tre napoletani sparirono, a poche ore di distanza, lo scorso 31 gennaio 2018.
“E’ ovvio – ha detto l’avvocato Ferrandino – che le indagini siano coperte dalla massima segretezza poiché essa e’ garanzia di risultati positivi. Diffondere notizie in merito all’attività investigativa significa danneggiare il lavoro degli inquirenti. Il mio augurio è che presto si possa avere un epilogo positivo, sembra vi siano speranze di trovarli ancora in vita”.
I tre napoletani in Messico lavoravano in un giro di generatori elettrici che venivano poi rivenduti a prezzi d’oro ai contadini sprovveduti della zona. Secondo quanto emerso dalle indagini, e confermato dallo stesso Stato messicano nelle scorse settimane, il boss “El Quince” (attualmente detenuto) era a conoscenza del rapimento degli italiani e in un’intercettazione telefonica con un capo del cartello locale che comunica di essere in possesso di due italiani che si chiamano Russo e chiede al boss istruzioni su cosa fare, la risposta di “El Quince” fu secca: “Fatene ciò che credete”.