Napoli – Pace fatta. «Questa città non mi ha mai fatto sentire straniero, una parola che Napoli, città di porto, accogliente per sua natura, non conosce e non applica. Per questo motivo leggo con soddisfazione la sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato che mette fine a una querelle sterile». Con queste parole il direttore del Museo e Real Bosco Capodimonte, Sylvain Bellenger, commenta la sentenza che archivia in maniera definitiva la polemica sulla presenza di direttori non italiani alla guida di alcuni fra i principali musei e siti culturali italiani. Una vicenda che, partita quasi due anni, si è trascinata per mesi tra ricorsi al Tar e carte bollate.
Oggi il manager francese della cultura non nega la soddisfazione per il verdetto ottenuto: «L’arte è patrimonio dell’umanità e la carta di identità dei direttori dei musei chiamati a occuparsi dell’enorme patrimonio storico e artistico in essi custodito deve certificare soltanto la competenza e la passione con cui cercano di curarlo e valorizzarlo», commenta Bellenger, che conferma il proprio impegno per l’ex Reggia e Parco Borbonico assicurando che «per quanto mi riguarda, continuerò con tutte le mie energie a tentare di trasformare il Museo e Real Bosco di Capodimonte in un grande campus culturale multidisciplinare, all’altezza del valore delle sue preziose collezioni, grazie all’apertura internazionale voluta dal ministro Franceschini, che ringrazio per il suo impegno, e in continuità con il nuovo ministro Bonisoli che, dalle prime dichiarazioni e per la sua esperienza, mi sembra voler proseguire in questa direzione».
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