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Napoli – Sosta fuorilegge e nella Municipalità Quattro scoppia la bagarre tra l’opposizione e l’assessore alla Mobilità e al Turismo Stefano Maria Capocelli. Con quest’ultimo subissato da una raffica di insulti e minacce verbali partite “de visu” a Consiglio ancora in corso e poi sfociate, immancabilmente, sui social.
Lo scontro è scoppiato ieri mattina durante l’ultima seduta del parlamentino di via Gianturco. Ad accendere la miccia ci ha pensato un post, con tanto di foto, pubblicato dall’assessore Capocelli sulla propria pagina facebook: «In corso il consiglio della Municipalità Quattro. Si discute la sfiducia al presidente (Giampiero Perrella, ndr) motivata dal fatto che il territorio è invivibile perché “c’è inciviltà ovunque”. In foto i motorini dei consiglieri di opposizione parcheggiati sul marciapiede, appena ripristinato, antistante l’ingresso della nostra sede. Si è perso il senso della realtà». Apriti cielo. Quella che ne è venuta fuori è stata infatti una vera e propria escalation di tensioni e aggressioni verbali. Stando a quanto riferito dall’esponente della Giunta, alcuni esponenti dell’opposizione di centrodestra si sarebbero alzati e lo avrebbero apostrofato con parole inequivocabili: «Qualcuno mi ha detto “mo t’ vatt’ propr’”, un altro ha urlato davanti a tutti “facc’ e merd”, manco avessi pubblicato i nomi e le targhe». La feroce polemica, neanche a dirlo, si è poi travasata anche sui social. Due consiglieri in particolare, Giuseppe Basile e Rosario Arino, non le hanno mandate a dire. Il primo, ad esempio, ha incalzato Capocelli con toni alquanto duri: «Ti devi vergognare, io sono un consigliere di opposizione che viaggia solo con l’auto. O hai gli attributi per fare nomi e cognomi o taci, non puoi diffamare tutti». Il secondo ha invece replicato ancora più seccamente: «Quando nomini il mio cognome accertati prima che tu ne sia all’altezza, ci sono tutti i presupposti per denunciarti, cosa che non faremo mai perché non è nel nostro stile, ma se non ti ritiri in buon ordine seguiranno i fatti. Io in Consiglio sono venuto a piedi, non ho moto, condanno chiunque abbia parcheggiato in quel modo, ma metterlo su Facebook solo per fare demagogia e accusare con cattiveria persone solo perché all’opposizione è una cosa scandalosa. Capisco che non avendo tu argomentazioni politiche, avendo tu ingoiato il rospo di avere un presidente eletto nelle liste Dema e poi passato con il Pd, avendo tu al Comune un consigliere comunale di cognome Lebro che ogni attimo della sua giornata demolisce il tuo sindaco, sei ancora su quella poltrona? In due lunghi anni in quella assise non abbiamo mai ascoltato la tua voce». La mozione di sfiducia al presidente Perrella, per la cronaca, si è poi risolta in un nulla di fatto.