NAPOLI – Rischio disastro ambientale in uno dei paradisi marini di Napoli. «Oggi la nostra povera Gaiola è stata vittima di un altro duro colpo. I fondali, le coste e il mare sono stati invasi dai detriti carbonizzati e dalla nafta dello yacht di 15 metri bruciato ed andato a fondo al largo di Trentaremi ieri pomeriggio. Abbiamo scritto a tutte le autorità competenti a partire dal ministero dell’Ambiente per chiedere che si facciano i dovuti accertamenti per danno ambientale». È questo il bilancio dell’incidente verificatori nel tardo pomeriggio di ieri al largo di Posillipo. A renderne conto con una nota diffusa poche ore fa è il Centro studi interdisciplinari Gaiola onlus, l’associazione che gestisce l’area.
L’incidente risale a ieri pomeriggio, quando poco prima delle 18 il motoscafo in questione ha subito una grave avaria al motore. In una manciata di istanti le fiamme si sono propagate all’intero natante. Il capitano, avvertiti i soccorsi, ha però avuto la prontezza di gettare subito l’ancora evitando così che l’imbarcazione finisse per spiaggiarsi, con conseguenze ancora più devastanti per l’ambiente. I passeggeri non hanno fortunatamente riportato conseguenze fisiche e sono stati tutti tratti in salvo, ma per il natante non c’è stato nulla da fare: il motoscafo è infatti affondato nonostante il tempestivo intervento dei militari della Capitaneria di Porto. Purtroppo i detriti dell’imbarcazione carbonizzata, in primis pezzi di legno e vetroresina, stamattina hanno letteralmente invaso la splendida spiaggia della Gaiola. Importante anche lo sversamento di nafta nello specchio d’acqua. Toccherà adesso ai tecnici del ministero e alle forze dell’ordine fare chiarezza sulle responsabilità dell’accaduto.