Caivano (Na) – “La storia di Maria Paola è molto triste, non ci ho dormito questa notte. Ho battezzato lei e il fratello Michele; quest’ultimo l’ho anche sposato qualche anno fa. Non credo volesse davvero uccidere la sorella, forse voleva darle una lezione, saranno le indagini a stabilirlo; di certo non era preparato culturalmente a vivere la relazione della sorella con un’altra donna”. Don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano (Napoli), conosceva sia la famiglia Gaglione che quella della compagna di Maria Paola, Cira, che però ha scelto di farsi chiamare Ciro; entrambe le famiglie risiedono al Parco Verde di Caivano, complesso residenziale tra i più degradati dell’hinterland napoletano, divenuto noto qualche anno fa per le vicende di pedofilia che coinvolsero la piccola Fortuna Loffredo, tanto da meritarsi l’appellativo di “Parco degli Orrori”. Maria Paola, 20 anni, è morta ad Acerra mentre era in scooter dopo essere stata speronata dalla moto del fratello, che non accettava la relazione omosessuale della ragazza; con Maria Paola c’era la compagna 22enne, che è rimasta ferita. “Non sapevo della relazione tra le due ragazze – prosegue don Patriciello – ma sapevo della scelta di Ciro, che rispetto; per loro non sarà stato facile. Ancora oggi queste persone fanno fatica a farsi accettare”. Il sacerdote teme che la situazione possa degenerare, specie sui social, dove la madre del ragazzo ha scritto un post di difesa del figlio; “sui social ho letto brutti commenti, attacchi tra le famiglie, ma è necessario stare calmi e attendere che le indagini facciano il proprio corso”. Nei prossimi giorni don Maurizio officerà i funerali della ragazza.
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