Napoli – Aspettando Godot-Manfredi e aspettando Godot-Maresca, il piano B è avviato. Dopo il no alla candidatura a sindaco per il centrosinistra (tattico o meno, si vedrà) di Gaetano Manfredi e l’eterno temporeggiare di Catello Maresca sul versante del centrodestra, per tutte quelle liste civiche a cui piace definirsi ‘del fare’, si è accesa la lampadina rossa. E il piano di riserva è scattato.
Quale sia è facile a dirsi se ci si rifà a un vecchio adagio popolare: chi fa per sè, fa per tre. E quindi, poichè l’unione fa la forza, si sono già incontrate e, nelle ore degli psicodrammi, dei gran rifiuti e delle gran frenate per il centrosinistra e per il centrodestra intesi in maniera classica, hanno già trovato un accordo e tracciato un percorso comune.
Il percorso di un terzo polo civico, slegato dalle pastoie romane e dai classici copioni del teatrino politico. Un terzo polo civico con alla guida un ticket “del fare”: Riccardo Maria Monti, fresco di inaugurazione della sua associazione, e Sergio D’Angelo, patron del mondo delle cooperative Gesco.
Ieri, dopo la lettera di Manfredi che per fare un passo in avanti per la candidatura a capo del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle ne ha fatti due indietro, si sono dati appuntamento su Zoom “Azzurri per Napoli” del trio Stani Lanzotti, Piero Diodato e Antonio Milo; “Napoli Capitale” di Enzo Rivellini; “Fare democratico” di De Mita e Romano; “Gli amici di Sergio D’Angelo” che fanno capo all’ex assessore di De Magistris nonché commissario Abc dell’acquedotto.
E il succo del ragionamento che li ha accomunati è stato questo: “Signori cari, possiamo vivere sempre di rimessa, aspettando quello che si decide a Roma per il centrodestra e per il centrosinistra? Possiamo sempre sperare che Manfredi e Maresca si sveglino con la luna giusta? Cominciamo noi fattivamente a mettere Napoli al centro del nostro percorso politico-programmatico. Se son rose, fioriranno“.
Qualcuno, poi, ha osservato che Manfredi e Maresca hanno in comune le prime due lettere del cognome: ma. E la battuta è stata consequenziale: “Sono candidati? Ma!“
E allora i partecipanti della riunione su Zoom si sono galvanizzati. Vogliono rimboccarsi le maniche e presentarsi agli occhi dei napoletani con quel pragmatismo che non tiene conto dei classici steccati di partito e di coalizione.
“La città ha davvero bisogno di persone pronte all’azione. Anche con poche ma chiare idee da mettere subito in campo“, è il ritornello di questo gruppo civico che coinvolge almeno 5 liste.
L’obiettivo che si sono dati tutti è quello di lanciare una piattaforma programmatica sui temi che attendono il prossimo inquilino di Palazzo San Giacomo. Di aprirsi anche ad altre realtà civiche. E quindi, con questo terzo polo, far correre gli altri appresso a loro nella lunga corsa che condurrà alle urne.
Allo scatto in avanti – si fa presente – sono interessati anche almeno 2 presidenti di Municipalità in rotta con i loro partiti di origine: Papais e Moschetti. Di aspettare Godot-Manfredi e Godot-Maresca non ne vogliono più sapere: “I candidati del ‘ma-ma’…”.
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