Napoli – La fontana sfregiata dalla “malamovida” tornerà preso a nuova vita. La giunta comunale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice e all’Urbanistica Carmine Piscopo, ha approvato il progetto della recinzione della fontana monumentale di Monteoliveto, detta anche di Carlo II. Il progetto, sviluppato sulla base del disegno della recinzione ottocentesca preesistente, sarà interamente realizzato, mediante la sottoscrizione di un accordo con il Comune di Napoli, dall’Asìa, attraverso un atto di liberalità che mira a mettere in protezione la fontana. Con questa decisione Palazzo San Giacomo pone dunque fine a uno sconcio che si trascinava ormai da tanti, troppi, anni: il continuo oltraggio al monumento, puntualmente trasformato in un ricettacolo di rifiuti – in primis bottiglie di vetro – durante le notti alcoliche del fine settimana.
La recinzione in ferro, che si ancora al basamento lapideo della fontana, è alta un metro e mezzo e si estenderà lungo tutto il suo perimetro al fine di lasciare libera la vista del piedistallo con i leoni e le aquile, che sorregge l’obelisco piramidale su cui si erge la statua bronzea di Carlo II di Spagna. La recinzione è dotata di un piccolo cancelletto sul lato interno della piazzetta, dove il basamento ha un altezza minima di 10 centimetri, al fine di consentire le operazioni di pulizia e manutenzione della stessa. «La nuova recinzione – commentano gli assessori Del Giudice e Piscopo – costituisce il primo passo per la tutela del bene, in vista del successivo intervento di restauro, già programmato. Ringraziamo pertanto l’Asìa, che ha voluto farsi carico della realizzazione della recinzione, interpretando questa necessità e trasformandola in un atto concreto per il rispetto del nostro patrimonio culturale. Con questo intervento – concludono gli assessori – saremo in grado, come richiesto a più voci, di poter garantire una maggiore durata ed efficacia all’intervento di restauro della fontana».
Forte soddisfazione esprime anche Pino De Stasio, consigliere della Municipalità Due, che da anni si batte per la tutela del sito: «Non posso che esultare ed essere felice dal momento che l’amministrazione centrale e l’Asìa hanno accolto le nostre istanze portando avanti questo pregevolissimo intervento. Bene la corolla protettiva, ma adesso serve fare un ulteriore passo in avanti. C’è infatti la necessità di posizionare alcune panchine per non far perdere alla piazza il ruolo di socialità diffusa che negli anni è diventato una sua prerogativa».
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