NAPOLI – Per Marco Demarco, sul Corriere del Mezzogiorno di oggi, occorrerebbe una Renata Nicolini, parafrasando al femminile il mitico assessore alla cultura di Roma e di Napoli (col primo Bassolino).
Per Italia Viva – o meglio: per molti della segreteria regionale del partito di Renzi, ieri in riunione – invece, il nome giusto per quella casella è quello di Caterina Miraglia.
Già assessore regionale alla cultura, con Stefano Caldoro Governatore. In quota centrodestra, quindi.
Ora, che questo possa rappresentare per il sindaco eletto Gaetano Manfredi un problema è tutto da verificare.
Fatto sta che l’altro nome che la lista Italia Viva – Azzurri per Napoli ha messo nel novero dei papabili per la prossima giunta di Palazzo San Giacomo è quello della coordinatrice cittadina dei renziani, Graziella Pagano. Già parlamentare di lungo corso nonché già assessora ai tempi della sindaca Iervolino.
Tra le due scaturirà di sicuro la nomination della quarta lista più votata del centrosinistra una settimana fa col 5,44%.
Ma ieri, in occasione della segreteria regionale di Italia Viva, il ragionamento che raccoglieva più consensi era questo: “L’operazione di andare assieme alle urne con gli ex Forza Italia di Stani Lanzotti si è rivelata di successo. Metterci assieme, è convenuto a noi e a loro. Abbiamo conquistato due consiglieri comunali e ora ci attende anche un assessorato. Il partito può crescere: missione compiuta”.
I due consiglieri comunali sono Anna Maria Maisto (moglie del consigliere uscente Gabriele Mundo) e Massimo Pepe (ex Forza Italia).
Le anime della lista, quindi, sono perfettamente rappresentate nell’aula di via Verdi.
E’ per la giunta che c’è il nodo da sciogliere essendo a disposizione, naturalmente, un solo posto. E perchè, da parte di molti di Italia Viva, si riconosce il fatto che la base, quella che ha portato linfa elettorale alla lista, in realtà proviene dall’area ex forzista. E questa, quindi, andrebbe premiata.
Ma, così ragionando, ci sarebbe da voltare le spalle alla Pagano, che pure è in corsa per l’assessorato e che politicamente potrebbe rappresentare un caso, essendo la loro leader.
Rimane il rebus di chi proporre a Manfredi, quindi: anche Mundo, tra l’altro, sarebbe propenso a privilegiare la Miraglia. Mamma, si ricorda, di Stani Lanzotti, uno degli artefici dell’operazione-lista unitaria.
In conclusione, è molto probabile che, comunque vada, la prossima assessora alla cultura faccia molto discutere.