NAPOLI – Il consiglio comunale ha messo in cassaforte i fondi per il primo di quelli che dovrebbero essere i 3 impianti di compostaggio di Napoli e che, già durante l’amministrazione de Magistris, nel 2017, si era deciso di far sorgere nell’area est della città, a Ponticelli.
Si tratta di 22 milioni di euro che, a detta dello stesso assessore all’ambiente Paolo Mancuso, 4 anni dopo, non copriranno del tutto il progetto (che probabilmente lieviterà fino a circa 30 milioni), ma che intanto vanno sul bilancio 2021/2023.
Era difficile prevedere un esito diverso, se è vero che i 22 milioni di finanziamento rischiavano di essere persi e se, alla fine, ha votato a favore anche chi non fa parte della maggioranza come Antonio Bassolino e Toti Lange.
Alla fine, il provvedimento è passato con 28 sì e 7 no.
Fatto sta che i mugugni, in attesa di decidere dove far sorgere gli altri 2 impianti per avere finalmente un ciclo industriale integrato dei rifiuti, non sono mancati.
Centrodestra a parte (“una scelta scellerata”, l’ha bollata Catello Maresca), anche da parte di chi sostiene l’amministrazione Manfredi si sono rimarcati i sacrifici che si continuano a chiedere a chi vive in un’area della città troppo spesso dimenticata.
Questo, al netto delle garanzie derivanti dalle nuove tecnologie per la salubrità dell’area e la creazione di un parco in un’area ora degradata a contorno dell’impianto.
Per questo, Pd e 5 Stelle hanno presentato anche degli ordini del giorno specifici che sono accolti per garantire delle compensazioni ai residenti di Ponticelli. Avranno, in soldoni, una bolletta della Tari più leggera.
Ma quello dell’impianto di compostaggio a Ponticelli non è stato l’unico nodo affrontato nella Sala dei Baroni. In consiglio comunale, infatti, pur senza un voto, è arrivata anche la questione delle ultime assunzioni nelle partecipate: Anm e Asìa in particolare.
Il Pd, per voce del capogruppo Aniello Esposito, ha chiesto le dimissioni del management dell’azienda partecipata che si occupa del trasporto urbano e, allo stesso tempo, di bloccare il concorso che, a cavallo della scorsa campagna elettorale, andava alla ricerca di 25 autisti a fronte di 200 lavoratori precari che già da due anni sono impiegati alla guida degli autobus e in altre mansioni.
Forza Italia ha posto l’indice sul fatto che, più in generale, è “sbagliato il metodo” con il quale si governano le municipalizzate. Tant’è che ha evidenziato anche il caso – Asìa, la partecipata che si occupa della raccolta rifiuti che ha integrato l’organico con ulteriori 60 unità indicate da un’agenzia interinale: “Stop a questo metodo di reclutamento, sì a concorsi trasparenti”, ha avvertito il berlusconiano Salvatore Guangi.
All’attenzione del consiglio, poi, anche la questione clochard, con Sergio D’Angelo (Napoli Solidale) che ha suggerito di coinvolgere anche la Protezione Civile e, vista l’emergenza di questi giorni soprattutto in piazza Garibaldi, di aprire le porte dell’Albergo dei Poveri (in attesa dei 100 milioni di euro del Pnrr che vogliono regalare alla struttura di piazza Carlo III un nuovo futuro).
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