Napoli – Gli operai stabiesi non mollano e fanno sentire la loro voce direttamente al Centro Direzionale di Napoli, presidiando l’esterno del Consiglio regionale della Campania: “Vogliamo buone notizie” spiegano.
Sono arrivati a Napoli da Castellammare di Stabia, intorno alle 10 di questa mattina, portando con se ogni singolo istante dei loro 19 giorni di presidio, al freddo e al gelo in attesa di risposte, all’esterno dello stabilimento del Gruppo Fontana di Corso De Gasperi.
Operai e sindacati chiedono così alle istituzioni regionali di non abbassare la guardia rispetto al “ricatto” ricevuto in piena pandemia. Quando lo scorso 18 dicembre, a sorpresa, l’azienda del gruppo brianzolo ha comunicato ai lavoratori stabiesi la decisione di trasferire la produzione in Val Di Susa chiedendo, per aggirare il blocco dei licenziamenti vigente per il Covid, agli 81 operai di trasferirsi entro il 1 febbraio in Piemonte, pena la cassa integrazione.
Una decisione, arrivata senza nessun preavviso dal momento che si tratta di un’azienda che neanche con la pandemia ha avuto danni economici, che ha mandato nello sconforto l’intera città di Castellammare. Dove la Meb è uno degli ultimi pilastri industriali rimasti in un’area già in parte desertificata nel tempo.
Così oggi qualcosa si è iniziato a muovere anche nel governo regionale. Dove il presidente della III commissione consiliare – Lavoro e attività produttive – Giovanni Mensorio, ha riunito l’organismo consiliare in audizione con i sindacati.
“Rappresenta – chiarisce Mensorio – così come altre vertenze che hanno penalizzato e penalizzano la nostra regione l’impoverimento produttivo ed occupazionale del nostro territorio contro il quale scendiamo in campo per difendere i lavoratori, la Campania ed il Sud”.
Mentre non mancano le polemiche per l’assenza della proprietà e del management di Meridbulloni al tavolo della Commissione regionale.
“Il confronto con l’azienda era e ancora si rende necessario, per capire in che modo e con quali strumenti è possibile impedire la dismissione di uno stabilimento fondamentale nel tessuto produttivo stabiese e regionale” hanno spiegato i grillini Gennaro Saiello e Luigi Cirillo a margine dell’audizione.
Durissimi, invece, gli interventi dei consiglieri PD Loredana Raia e Massimiliano Manfredi.
“Non arretreremo di un centimetro e la Regione Campania farà tutti gli sforzi possibili per salvare 81 famiglie – hanno raccontano i democratici- . Attivare la cassa integrazione subito, dare respiro ai lavoratori ed accompagnarli in un percorso che porti a una soluzione stabile e unitaria. Non possiamo perdere le professionalità delle maestranze stabiesi e di conseguenza depauperare un territorio che vive d’industria” .