Napoli – Marta Matano, insegnante di arte e immagine all’istituto comprensivo “Falcone” di Pianura, consigliera comunale uscente del Movimento 5 Stelle.
“Sono una portavoce. E la mia è una bella scuola: lavorare con i ragazzini dagli 11 ai 13 anni mi dà molto”.
Anche in queste ore drammatiche per il Movimento. Come le state vivendo in famiglia?
“Io e mio marito (Vincenzo Presutto, senatore pentastellato vicino alle posizioni di Giuseppe Conte, ndr) siamo due persone diverse. Non parlo della mia famiglia”.
Va bene. Si ricandida?
“No, non mi ricandido”.
Perché?
“E’ un momento di tale confusione! Meglio un pò di pausa”.
Il Movimento è nato a Napoli e rischia di morire a Napoli.
“Dopo quello che è accaduto!”
Ricapitoliamolo.
“Da un anno e mezzo stavamo lavorando a un percorso partecipato per costruire il programma con cui presentarci alle nuove elezioni comunali. Poi Roberto Fico, Gilda Sportiello, Alessandro Amitrano hanno preferito fare da soli…”
Perché non è più il Movimento delle origini.
“Non siamo stati coinvolti secondo le regole che ci eravamo dati”.
Gliel’ha detto in faccia a Conte, quando è venuto qui a Napoli a sostenere Manfredi.
“Capisco che è l’uomo nuovo. Ma davanti a lui ho sostenuto le ragioni del nostro essere autonomi da tutti i partiti”.
Cito Conte nel dialogo che ebbe con lei: “Amica cara, la vita funziona così: bisogna anche essere pratici”.
“Vorrei sapere perché hanno cambiato idea sulle alleanze”.
Prima l’addio di Casaleggio e Di Battista. Ora il braccio di ferro tra Grillo e Conte.
“Grillo andrebbe rispettato da qui all’eternità”.
Più che di rispetto, sembra una questione di potere.
“Ma come si sentirebbe lei a vedere uno che ti entra in casa e dopo un pò si arroga il potere di cacciarti?”
Ma cosa vuole Grillo?
“Ripristinare una coppia al comando, come con Gianroberto Casaleggio”.
Tra Casaleggio, Grillo e Conte con chi sta?
“Io sono per l’autonomia del Movimento 5 Stelle. Sono una sognatrice. Non voglio altro che il sogno”.
Ma non è che la parte di Movimento che non vuole stare col centrosinistra e Manfredi si ritroverà con Maresca (e Alessandra Clemente)?
“Ma no! Andranno da soli. Io faccio il tifo per loro. E spero che Grillo risponda alla lettera con la quale gli hanno chiesto il simbolo”.
Lettera che lei non ha firmato.
“Perché avevo già deciso di non candidarmi. Mi sembrava, quindi, inopportuno farlo. Sarei intervenuta in una questione che non mi apparteneva”.