Napoli – Oggi, tra gavettoni, palleggi e passaggi al volo (che hanno denotato un’ottima tecnica calcistica), Catello Maresca, con i ragazzi della comunità ‘Figli in Famiglia’ di Carmela Manco, a San Giovanni a Teduccio, è tornato sul suo primo comizio e su quella frase “dei simboli dei partiti non me ne fotto” che ha mandato in tilt il centrodestra che pure era pronto a sostenerlo.
A modo suo, l’ex pm della Dda l’ha spiegata così: “Credo che le ideologie, per i problemi di Napoli, in questo momento, si devono mettere da parte. Per loro, va trovata solo la soluzione migliore che non è gialla, verde, rossa o blu. Ma di buonsenso, capacità operative, competenze e professionalità“.
“I simboli sulla scheda? Non è un problema mio. A me interessa ragionare di programmi e di progetti, delle cose che la gente vuole“.
“Molti – è andato poi sul fattaccio del comizio Maresca – hanno enfatizzato anche il naturale utilizzo della mia lingua madre, del napoletano, in una piazza popolare e popolosa come quella di Ponticelli. Ma a me non interessa parlare di queste cose. A me non interessa parlare dei simboli. Lo deciderò quando si sarà deciso tutto il resto. Quando avremo trovato le convergenze sui programmi, capito la squadra da chi dovrà essere rappresentata. Oggi non è un mio problema. C’è un tavolo nazionale che sta ragionando. Ma penso che debba primo di tutto scegliere se venire a confrontarsi sui programmi con il gruppo civico che rappresento“.
A tal proposito: è vero. A Roma, nei prossimi giorni (forse già domani), si riunisce di nuovo il tavolo con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ma il capitolo candidature che vedeva la pagina Napoli sostanzialmente chiusa sull’ex pm della Dda sarà riaperto. Tant’è che, dopo Raffaele Calabrò, sondato già lo scorso fine settimana, a Napoli, ci si muove per cambiare cavallo in corsa. E le nomination già si moltiplicano: da Gabriella Fabbrocini (che era stata tentata anche dal centrosinistra) a Vittorio Pisani (l’ex capo della Mobile), da Guido Trombetti a Luigi Califano, in ambo i casi tanto per organizzare un derby federiciano con Manfredi.
E come se tutto ciò non bastasse a delineare un centrodestra in piena fibrillazione, Fulvio Martusciello, il coordinatore cittadino di Forza Italia, se Maresca sostiene che spetta ai partiti scomodarsi per confrontarsi con lui e la sua squadra “civica”, sostiene l’esatto opposto. E dà a Maresca addirittura un appuntamento: “La nostra consulta per il programma, formata da grandi eccellenze napoletane, ha elaborato le cose da fare per Napoli. Chi vuole discuterle – ha avvisato l’eurodeputato berlusconiano – può venire sabato nella sede del partito di Forza Italia“. E non sarebbero né palleggi né passaggi al volo. Gavettoni, forse solo per raffreddare gli animi.
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