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Maresca si muove: “Ricevo sollecitazioni da gente perbene”. E poi la frecciatina a Mastella

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Napoli – Catello Maresca muove i primi passi sul terreno di una eventuale candidatura per la presidenza della Regione Campania.

Il magistrato antimafia va avanti con il passo felpato: il minimo errore rischia di essere fatale. Nessuna fuga in avanti. Ma cautela e concretezza. La candidatura dovrà arrivare a furor di popolo e con un appello bipartisan. Maresca esce allo scoperto nell’intervista rilasciata questa mattina ad Angelo Agrippa sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno.

Sono almeno tre i passaggi che confermerebbero il forte interessamento di Maresca alla sfida per la guida della Regione. Si sente tirato per la giacca (chiede Agrippa)?  Maresca non sembra affatto dispiaciuto: “No. Comprendo che vi siano aspettative diverse: che a me possono anche far piacere. Perché tutti i giorni ricevo sollecitazioni da tanta gente perbene ad impegnarmi, al di là del tempo che già dedico sia al lavoro sia all’Università”.

Maresca poi precisa di non aver ricevuto (fino ad oggi) alcuna proposta ufficiale o informale sull’impegno politico.

Secondo passaggio chiave è la frecciatina a Clemente Mastella (fresco di adesione alla coalizione del governatore uscente Vincenzo De Luca) che in un’intervista al Mattino ha bocciato l’impegno in politica dei magistrati. Maresca replica: “Sarebbe come precludere ai magistrati la possibilità di poter esercitare pienamente i diritti riconosciuti a ciascun cittadino. Insomma, detto così è anticostituzionale. Poi non mi va di affrontare un discorso così generico. Quando e se dovremo parlare di me, allora ci porremmo il problema”.

Terzo passaggio, il progetto politico che lo vedrebbe alla guida di un ampio schieramento: “Sono contento di fare il magistrato. Anzi, un po’ atipico perché assieme all’impegno istituzionale svolgo un costante impegno civico, nella convinzione che l’antimafia si testimoni e si diffonda a partire dalle scuole e attraverso battaglie di civiltà. Ecco, sono soddisfatto del modo, con il quale faccio politica in questi termini”. 

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