Napoli – Se a Fulvio Martusciello, numero uno di Forza Italia a Napoli, gli si chiede che candidato sindaco sogna per le prossime elezioni comunali nel capoluogo partenopeo, risponde con un identikit e con un esempio: Rudy Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001.
Rudy Giuliani, il sindaco della “tolleranza zero“: do you remember? Il suo è l’unico nome e cognome che spende l’eurodeputato del partito di Silvio Berlusconi.
Il nome e cognome di Catello Maresca, infatti, che pure dovrebbe indicare il suo attuale candidato sindaco a Napoli, rimane solo nell’aria. Sovrapponibile a quello di Giuliani solo se si pensa che prima di diventare sindaco della Grande Mela, Giuliani fu Procuratore del Distretto Sud della metropoli Usa.
Any way, Martusciello, oggi come oggi, pronuncia il suo I have a dream così: “Forza Italia vuole un sindaco alla Giuliani. Siamo stanchi degli episodi di illegalità che si susseguono in città. Forza Italia chiederà un sindaco con tolleranza zero verso i grandi e piccoli abusi, verso i grandi e piccoli criminali“.
A nessuno sfuggirà il tempo con il quale Martusciello declina il verbo “chiedere“: al futuro. Segno che la partita con l’ex pm della Dda non è chiusa del tutto. Se esplicitamente, tutti i giorni (compreso oggi: “Ho detto in ogni salsa che la mia esperienza è autenticamente civica“), Maresca dichiara che il centrodestra napoletano è tutt’altro che la sua casa (“Ma sono aperto al contributo di chiunque voglia misurarsi sui programmi, sulle cose da fare a Napoli“), il centrodestra, più passano i giorni, più inizia davvero a chiedersi se sia il caso di andare in paradiso a dispetto del santo.
In attesa di una parola definitiva del tavolo nazionale capeggiato da Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e (ora) dai “coraggiosi” Toti e Brugnaro, lo stesso Martusciello a Napoli ha lanciato già la teoria delle “convergenze parallele” per definire il matrimonio d’interesse tra il centrodestra e Catello Maresca.
Lungo l’asse Napoli–Roma, poi, si è discusso anche della possibilità di fare un unico listone che metta assieme tutto il centrodestra visto che l’ex pm anticamorra non vuole i singoli simboli di partito nella parte che prenota sulla scheda elettorale.
Ma la domanda che avanza è una: fino a che punto Martusciello, a Napoli con Severino Nappi della Lega e Andrea Santoro di Fratelli d’Italia, sarà disposto a calarsi nell’esclusivo (e inedito, in una grande città) ruolo di portatore d’acqua?
“Il sindaco a tolleranza zero – riprende il coordinatore dei berlusconiani di Napoli – sarà supportato da consiglieri civil servant senza macchie e senza interessi e con un unico obiettivo: far ripartire Napoli“.
Sta di fatto che per arrivare ad avere quei consiglieri, bisognerà comporre delle liste elettorali. Renderle riconoscibili e competitive di fronte all’armata che si preannuncia a sostegno di Gaetano Manfredi. Sarà la vera prova del nove per Maresca al fine di vedere sovrapponibile il suo nome a quello di Rudy Giuliani nei sogni di Martusciello. E non solo.