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NAPOLI – Riccardo Marassi: giornalista, formidabile vignettista. Per anni in prima pagina su Il Mattino con i suoi “sassi”. Ora al Quotidiano del Sud. Si diverte ancora a Napoli?
“Mi diverte più disegnarla che frequentarla”.
Non dica così.
“Ciò che accade mi mette tristezza. La città è talmente declassata che è sull’ultimo gradino della scala nazionale per le candidature a sindaco”.
Era prevedibile.
“Se una farfalla sbatte le ali a Roma, a Napoli cade un Fico”.
E non le piace Fico?
“Mi lascia sgomento. Fa il presidente della Camera, come farebbe nello stesso tempo pure il candidato sindaco?”
Non saprei.
“Napoli offre ancora tanti spunti per la satira”.
Finchè c’è satira, c’è speranza.
“Ma questa campagna elettorale è davvero insondabile, immateriale”.
Le dia tempo.
“Ad oggi, chi c’è realmente in campo? Bassolino? La Clemente?”
Lei ha già deciso per chi vota?
“Non ancora”.
Che mi dice di Alessandra Clemente?
“Su di lei ho una teoria: è De Magistris travestito da donna a caccia del terzo mandato da sindaco”.
Contemporaneamente, però, l’attuale sindaco si candida anche a Governatore della Calabria.
“Perchè vuole fare un unico ‘lungomare liberato’ da Mergellina fino a Reggio Calabria”.
I sassi di Marassi.
“Il primo lo scaglio contro i partiti. Contro il Pd”.
Il segretario dei dem, Marco Sarracino, ieri, si è sfogato su Facebook: in pratica, ha detto “Ma che volete da me”?
“Magari ha pure ragione in questo momento specifico. Ma negli ultimi 10 anni, il Pd che ha fatto? Se si decide a Roma il candidato sindaco di Napoli è anche colpa del Partito Democratico”.
Si tolga dalla mente le primarie.
“Però sarebbero divertenti. Sa quanti spunti per le vignette!?”
Con le primarie, Italia Viva punterebbe su Gennaro Migliore.
“Lo spererei vivamente: mi riesce molto bene disegnarlo. Anche se ha cambiato 97 partiti”.
Ma coi cinesi in fila abbiamo già dato. E ora c’è anche la pandemia.
“In effetti, il Covid è l’unica cosa che hanno esportato e che dura ancora”.
Si consoli con Catello Maresca.
“Con lui dobbiamo partire dai fondamentali. Se io mi devo operare, vado in cerca di un chirurgo. Se si rompe il rubinetto, chiamo un idraulico. Perchè se bisogna scegliere un sindaco chiamano un magistrato?”
I casi della vita.
“Io lo vedo improbabile”.
Sarà il candidato del centrodestra.
“Sarà l’agnello sacrificale del centrodestra”.
Dice?
“Da quelle parti non ci provano nemmeno. E si affidano a un magistrato”.
Pure De Magistris era un magistrato.
“E lascia Napoli che sembra bombardata”.
Lo disse che voleva scassare tutto. E tutto ha scassato.
“Il verde dei parchi, le strade, la galleria Vittoria”.
Dice che arrivano i turisti, però.
“E infatti Napoli si è trasformata in un’unica, immensa friggitoria all’aperto. In una disneyland di Pulcinella. A uso e consumo di un turismo che non so fino a che punto ci serva”.
Si stava meglio quando si stava peggio.
“Poi ce la prendiamo con Corrado Augias! Ma la colpa è di chi si crogiola in questa napoletanità. Culturalmente, siamo stati e possiamo essere ben altro”.
E’ in campo Bassolino.
“Ad oggi, mi pare l’unico che sappia ciò che dice e che abbia qualche idea. Ha solo un problema”.
Quale?
“Bisogna maneggiarlo come il vaccino Pfizer: mantenendolo a meno 70 gradi”.
Bassolino ha 74 anni.
“Col richiamo, 10 anni di mandato, arriva a 84”.
Cento!
“Però è possibile che il sindaco di Berlino ha 57 anni, quello di Barcellona 43. E qui da noi…”
Ma a proposito di Bassolinik: le piace il fumetto?
“Molto carino”.
Il personaggio di questa campagna elettorale che le sta dando più soddisfazione con le vignette.
“Vincenzo De Luca: sbanca sempre come personaggio. Tant’è che vado convincendomi che la soluzione per Napoli, sarebbe trasformarsi in uno Sceriffato”.
Napoli sotto il dominio di Salerno.
“No, mai! Anche se ora la Salernitana è tornata in serie A”.
Ma Napoli è piena di debiti: si dice che si vende anche il palazzo del consiglio comunale in via Verdi.
“Uh! Non è la prima volta che esce questa cosa. Ma non se lo compra mai nessuno. A proposito: posso dire una cosa seria?”
Prego.
“La verità è che bisognava dichiarare il dissesto. Ma si è preferito anteporre la propria immagine al bene della città. Qui non vengono riscosse nemmeno le multe”.
Oppure le multe non sono multe. Nel senso che stesso il Comune dice che non si dovrebbero pagare, che sono sbagliate come quelle della ztl al centro storico.
“Napoli è una nobile decaduta”.
Ma c’è Gaetano Manfredi che aspetta solo una telefonata da Enrico Letta. Come se la immagina?
“Pronto, Gaetano! Aspetta, ho Giuseppe Conte sull’altra linea”.
Interferenze.
“A questo punto è meglio che ci arrangiamo noi, qui a Napoli”.