Napoli – Pubblicità choc all’esterno dell’ospedale pediatrico Santabono, insorgono i medici napoletani. “Ancora una volta i medici dei maggiori ospedali cittadini devono assistere alla mercificazione della salute, o meglio allo sfruttamento economico del dolore altrui. La cosa che ci lascia perplessi e ci allarma è che dietro queste operazioni di business non ci sono grandi studi legali, bensì gruppi finanziari che sanno di potersi infilare nelle maglie larghe di un sistema che oggi mostra tutte le sue vulnerabilità”. Così Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, commenta l’apparizione in città di enormi manifesti che campeggiano all’esterno degli ospedali e invitano i pazienti a fare causa ai medici. “Pubblicità che rispettano formalmente quanto previsto dalla legge ma che rappresentano un rischio per la tenuta del sistema sanitario pubblico“, aggiunge Scotti. Sui grandi manifesti pubblicitari si legge infatti a chiare lettere: “Se pendi si aver conseguito un grave danno derivante da casi di malasanità contattaci subito per una valutazione del tuo caso”.
Sulla vicenda interviene con parole durissima anche il medico e deputato dem Paolo Siani: “Questa pubblicità proprio all’ingresso del più grande ospedale pediatrico del sud d’Italia non aiuta a stabilire il patto di alleanza tra medici e pazienti. Fare il medico è difficile, fare il medico dei bambini lo è un po’ di più perché c’è un grande carico emotivo. Fare il medico è difficile perché a volte fare una diagnosi corretta è molto complicato. Ogni medico fa il massimo per il suo paziente. Per fare bene il medico c’è bisogno di serenità e di fiducia. Se si rompe il patto di fiducia con i pazienti il medico attua la medicina difensiva che non è la migliore per i pazienti e neanche per Sistema sanitario nazionale, è molto più costosa. Si stima che siano oltre tremila i casi di aggressione a medici e infermieri ogni anno. Il sindacato degli infermieri dice che i più esposti al rischio sono gli addetti al pronto soccorso, con 456 casi nell’ultimo anno. Le aggressioni a medici e a infermieri, che lavorano in corsia sono state circa 400, negli ambulatori 320. Pur consapevoli che bisogna ridurre il più possibile l’errore in medicina vogliamo qui riprendere la proposta del presidente dell’ordine dei medici di Roma, di aprire un vero sportello di supporto gratuito per i cittadini che credono di essere stati vittima di un errore medico ma anche un supporto per i medici accusati ingiustamente”.