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Manfredi è del Pd? La sua risposta, le mosse del M5S e l’idea dem di un ticket in rosa

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Napoli – E chi l’ha detto che Gaetano Manfredi è del Partito Democratico? Nessuno. E infatti: questa mattina, in una intervista al Corriere del Mezzogiorno, la prima da candidato sindaco del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, l’ex rettore della Federico II, alla domanda di Simona Brandolini “Come si definisce?” ha dato una risposta chiara: “Sono un candidato civico perché ho sempre agito da tecnico”.

Leggendo queste righe durante la rassegna stampa mattutina, nelle stanze del segretario Marco Sarracino, numero uno dei dem partenopei, il caffè è andato giù ancor più che una bellezza.

Al Pd Napoli non se la sono affatto presa. Tutt’altro. Manfredi è l’uomo che molti tra i dem volevano e l’uomo per il quale per settimane hanno combattuto. Ma ora che è piazzato nel posto di comando, fa comodo sentire che non è prettamente dei loro.

In prospettiva, infatti, dato che la campagna elettorale è lunga, assieme a Manfredi, che con la mossa della lettera balenante un suo rifiuto ha acquisito molto più peso politico, la coalizione potrebbe decidere di affiancare un numero due per creare una sorta di ticket alla conquista di palazzo San Giacomo nelle vesti di sindaco e di vicesindaco. 

Il numero due sarebbe una donna. Il che farebbe piacere in primis a Enrico Letta a Roma che sulla battaglia femminista ha indirizzato la sua segreteria salvo, per ora, ritrovarsi con zero donne candidate nelle città più importanti. E, dato che la prima casella non sarebbe riconosciuta a carico del Pd, quella donna potrebbe essere proprio di area dem.

Come dire: a Marco Sarracino sta girando tutto nel verso migliore. Il Pd è nei fatti il centro di gravità permanente del centrosinistra. 

E ieri, il fatto che sia stato Giuseppe Conte a incoronare per primo Manfredi come incarnazione del “Patto per Napoli”, in fondo, non è stato altro che un ulteriore elemento che l’ha confermato. Dall’ex premier a Di Maio (ancora oggi con una intervista all’Ansa Alessandro Amitrano), sono i pentastellati a dimostrarsi i più entusiasti tra gli entusiasti di Manfredi, al di là della missione che hanno di convincere la base pura e dura di Matteo Brambilla e Maria Muscarà che non vorrebbe allearsi proprio con nessuno. E dalle parti di via Generale Orsini, quartier generale dei lettiani, questa cosa, oggi, non è passata affatto inosservata.

E comunque: non tutti hanno la strada spianata come oggi appare quella del Pd, seppur dopo anni catastrofici. Il candidato a sindaco Sergio D’Angelo, ad esempio, inizia la sua corsa solitaria costretto a sgomitare metro dopo metro. Così, si fa spazio sottraendo al mondo arancione che avrebbe potuto convergere su un’altra pretendente alla poltrona più importante di Palazzo San Giacomo, Alessandra Clemente, l’ex vicesindaco demagistriano Tommaso Sodano, gli ex assessori Eleonora Di Majo e Laura Marmorale, l’ex capogruppo di DeMa in consiglio comunale Rosario Andreozzi e il presidente della Terza Municipalità, Ivo Poggiani.

La stessa Alessandra Clemente, infine, stasera è attesa come ospite dell’ultima puntata del Peppy Night Show di Peppe Iodice (ore 21 su Canale 21). Magari, tra una risata e una battuta, se lo showman le chiederà di Manfredi che nel corso della stessa intervista al Corriere del Mezzogiorno citata prima alla domanda “Che giudizio dà di De Magistris” ha risposto “Non esprimo giudizi”, pure potrebbe essere divertente.    

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