Manfredi candidato, parte il conto alla rovescia: ecco come lo lanciano Pd e M5S

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – De Luca ha trascorso il pomeriggio di ieri da Lucia Annunziata. E ha detto la sua anche sulle amministrative di Napoli. No a Roberto Fico candidato sindaco del centrosinistra. No a scelte romane subite dal “territorio” (ora che la Salernitana è di nuovo in serie A, poi…). Sì alle primarie. Soprattutto, s’intende, se il candidato unitario che le scongiurerebbe non fosse a lui gradito.

Ora, la sostanza è che quel candidato unitario c’è. Va bene anche a lui. E si chiama Gaetano Manfredi, l’ex rettore della Federico II nonchè ex ministro del Conte 2. La questione che si apre ora, magari, è chi ci mette prima il cappello sopra.

Sta di fatto che, su di lui, ‘In Mezz’ora’, nessun particolare cenno del Governatore. Ma tant’è: dato che per la corsa al Campidoglio, Giuseppe Conte, nel nome della Raggi, ha rotto il legame con Enrico Letta, per il gioco degli incastri nazionali tra alleati (o pseudo tali), la strada per Manfredi a Napoli è in discesa.

Oggi, quindi, assieme alla festa per la promozione della Salernitana, è scattato il conto alla rovescia per l’annuncio della nomination.

In mattinata, a ‘L’aria che tira’ di Myrta Merlino, Francesco Boccia, il braccio destro di Letta per le amministrative, l’ha messa così: “Dico a De Luca, preoccupato che le decisioni vengano prese a Roma, che a Napoli decidono i napoletani e a Salerno i salernitani. Il candidato di Napoli deve essere di tutti i napoletani”.

E poi: “Un napoletano autorevole è il segretario del Pd Marco Sarracino. Un napoletano autorevole è Gaetano Manfredi, persona che a noi piace molto”.

Parole da countdown, insomma: “Gaetano Manfredi – ha aggiunto Boccia – è autorevolissimo, spero che lui possa essere disponibile a candidarsi con l’unità delle forze progressiste e il Movimento 5 Stelle. È uno dei candidati più autorevoli in assoluto, è il napoletano più autorevole e capace di unire tutte le forze politiche”.

E quindi. Tutti assieme, anche se poi, a ben vedere, non proprio appassionatamente. Anzi: nella mega compagnia delle 24 liste pro Manfredi ognuno ha il suo carattere.

E questo, ad esempio, è quello del braccio destro del Governatore, Fulvio Bonavitacola: “Solo dopo l’esito dei recenti trionfi romani, l’ex ministro Boccia si ricorda che sulle candidature decidono i territori – dichiara sarcastico il vicepresidente della Regione – Ma se è così, allora perché tanti sospiri, silenzi e rinvii? Comunque, finalmente. Sia lode a lui anche per una dichiarazione indicativa di un’immensa presunzione e supponenza , con apprezzabile faccia di bronzo”.

Tutti assieme con Manfredi, ma non proprio appassionatamente. Italia Viva, con Graziella Pagano, continua a  essere quantomeno scettica e a scorgere lo spettro di Fico: “Il Pd deve rispettare i patti: inizi le consultazioni sul nome, altrimenti si facciano le primarie”

Tutti assieme con Manfredi non tanto appassionatamente, compresi i pentastellati che vivono momenti di smarrimento a livello nazionale. Ma, intanto, a Napoli, con uno dei suoi rappresentanti al tavolo del centrosinistra, il senatore Vincenzo Presutto, trovano la forza di rispondere a distanza a De Luca e a Italia Viva proprio sulla possibilità di scegliere il candidato sindaco del centrosinistra e del M5S con le primarie: “Il Governatore non imponga un metodo. Come scegliere il candidato lo si decide al tavolo”.

“A Napoli – è il ragionamento di Presutto – esiste un tavolo congiunto tra Movimento 5 Stelle e Pd allargato al mondo del centrosinistra. La scelta di un metodo per individuare il candidato sindaco, compete a quel tavolo”.

“Le amministrative di ottobre sono una sfida importante, le parole di De Luca, che individua nelle primarie il metodo per scegliere il candidato, possono essere un suggerimento e un contributo, ma non devono essere intese come un ultimatum ad un tavolo così plurale, che ha da poco trovato un’intesa siglando un documento unitario”.

Secondo Presutto, “Napoli viene da dieci anni di isolamento perché si è messo un uomo solo al comando. Lo sforzo che il tavolo deve fare nelle prossime ore, è di individuare un programma e una squadra forte che possano offrire alla città, quel rilancio che il popolo napoletano merita”.

“La crisi sanitaria, sociale ed economica ci impone in questo momento di evitare fughe in avanti e lavorare a creare una squadra che possa eleggere anche un consiglio comunale capace di cogliere le istanze di una cittadinanza attiva che ha bisogno di un’amministrazione in grado di preservare e valorizzare le potenzialità della città – conclude Presutto – Il sindaco dovrà rappresentare l’apice di una gestione partecipata del territorio, un nuovo modo di fare politica che non può più attendere”.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it