NAPOLI – Beh, tutto si può dire, tranne che il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sia un tipo particolarmente scaramantico. Intercettato dai cronisti subito dopo l’accordo chiuso con Palazzo Chigi per l’aiuto alle casse comunali da 1 miliardo e 300 mila euro e sui festeggiamenti in vista del Capodanno, gli è scappato di dire che “sarà un bellissimo 2022”.
Così facendo, evidentemente in maniera inconsapevole, ha ricordato l’ex premier Giuseppe Conte quando si disse sicuro che sarebbe stato “un bellissimo 2019”: un anno, invece, che fu infausto con la crisi di governo, la recessione e l’arrivo della pandemia.
E quindi: corna facendo, Manfredi, intanto, porta a casa quello che ha ottenuto dal governo Draghi: “Un emendamento alla legge di bilancio molto importante e significativo – ha detto il primo cittadino – Che apre un nuovo scenario per i comuni in difficoltà. Che offre un sostegno per il nostro debito e la possibilità di ristrutturarlo nel suo complesso”.
Già, ma in cambio – gli si fa notare – il Governo chiede un piano di rientro serio… “Dobbiamo dimostrare di meritare la fiducia che ci è stata accordata”, è stata la ribattuta.
Nello specifico: ci saranno le privatizzazioni delle aziende partecipate dal Comune? Risposta perentoria: “No”. Nè quelle nè i tanto temuti tagli al personale: “Al contrario, noi dobbiamo aumentarlo”, ha spiegato il sindaco. Che ha riassunto in due punti il piano di recupero che Palazzo San Giacomo presenterà come garanzia a Roma: “La valorizzazione del patrimonio immobiliare e la riorganizzazione della riscossione”.
“Anche la città deve fare la sua parte – ha avvertito il sindaco – Abbiamo avuto un grande sostegno da parte del Governo centrale. Quindi, noi faremo ciò che dovremo fare”.
E intanto, a Capodanno andrà così: annullato l’apputamento al Plebiscito, festa al Maschio Angioino con presenze contingentate e diretta tv. Per chi vuole crederci, “sarà un bellissimo 2022” lo stesso.