Grilli per la testa, M5s: Ordinanza illegittima. Ma disertarono il Consiglio sui tavolini 

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Napoli – Grilli per la testa. Oggi attaccano il sindaco di Napoli per l’ordinanza emessa sulle nuove occupazioni di suolo riguardante bar e ristoranti, ma ieri erano tra quelli assenti in Aula quando era il momento di discutere sullo stesso provvedimento e dare risposte alla città.

E’ il M5s. “E’ illegittimo” gridano i consiglieri comunali grillini Matteo Brambilla e Marta Matano riferendosi all’atto adottato da Luigi de Magistris per consentire ai titolari degli esercizi commerciali di installare tavolini e ombrelloni gratuitamente, occupando nuove aree.

E nato inizialmente come una delibera di giunta da discutere e votare nello scorso Consiglio comunale. Consiglio sciolto – ad abbandonare l’Aula anche i grillini – per mancanza del numero legale, per la seconda volta. Motivo per cui il sindaco ha deciso di trasformare la delibera in ordinanza “per dare respiro agli operatori commerciali – ha spiegato –, convinti della necessità di fare presto per rilanciare un settore in fortissima crisi”.

Il nostro sindaco senza maggioranza ha trasformato la delibera in un’ordinanza. Ma l’ordinanza è un provvedimento contingibile e urgente che serve per fronteggiare situazioni di emergenza in materia di igiene, sanità e incolumità dei cittadini. Non è questo il caso” contestano i pentastellati, chiedendo con una nota l’intervento urgente di organi di controllo. E al sindaco “poiché illegittima di revocare l’ordinanza immediatamente”. L’atto, spiegano ancora, va a modificare un Regolamento che può essere modificato solo dal Consiglio Comunale, “dove per sua sfortuna il sindaco non ha più la maggioranza”. Ma dove anche l’opposizione latita.

I grillini sono tra coloro che non hanno firmato per le dimissioni proposte dal centrodestra per mandare l’amministrazione comunale a casa – ritenendo più opportuno sfiduciare il sindaco quando sarà sul bilancio – ma non sono rimasti nemmeno in Aula a discutere il provvedimento. Contribuendo così alla messa in scena di un’Assise cittadina che è ferma, incapace di occuparsi dell’emergenza economica e sociale della città. 

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