Napoli – “Una piacevole corsa per diverse strade di Napoli ma proprio quando dovrebbe essere ancora più bella tutto si intristisce. Prima la Villa Comunale in condizioni ancora penose e poi lungo il suo fianco la Festa del baccalà, che viene dopo le precedenti feste della mozzarella di bufala e della pizza. Ora io sono un appassionato del baccalà, della mozzarella e della pizza: ma perché queste feste si devono fare in un luogo delicato e unico come via Caracciolo invece che alla Mostra o in altri luoghi più adatti alle fiere? Per di più il tratto che costeggia il mare ed è di fronte ai gazebo del baccalà è chiuso da transenne e si fanno controlli per poter accedere e passeggiare: incredibile! La via più bella di Napoli, frequentata da tante famiglie, è di fatto privatizzata e in qualche modo “sequestrata”, come ho avuto modo di vedere alle 12 di oggi. Perché?”. A sollevare l’interrogativo è su Facebook l’ex sindaco di Napoli e governatore della Campania Antonio Bassolino.
A stretti giro di posta arriva però la prima replica: “Non siamo certo noi che sequestriamo il lungomare, l’antiterrorismo prevede, in caso di manifestazioni tanto ampie, controlli ai varchi di entrata per garantire la sicurezza dei cittadini”. Questa la risposta dell’organizzatore di Baccala’Re, Vincenzo Varriale, in riferimento al post pubblicato qualche ora prima dall’ex sindaco Bassolino. “Il rispetto di queste regole ci costa non poco, ma è un discorso di sicurezza previsto da leggi dello Stato”, conclude Varriale.
Lungomare “sequestrato”, botta e risposta tra Bassolino e l’imprenditore Varriale
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