Napoli – Nella mattinata di ieri è apparso su Facebook un lungo post pubblicato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, la quale afferma di aver approfondito la storia della bomba esplosa contro la pizzeria Sorbillo nella notte tra il 15 e il 16 gennaio. Nel post la giornalista muove accuse pesanti nei confronti del pizzaiolo napoletano: “Il locale era GIÀ CHIUSO da giorni per ristrutturazione, quindi non è vero che la causa della chiusura, quel 16 gennaio, sia stata la bomba. E non si capisce perché lanciare questo messaggio, visto che avrebbe riaperto presto e a fine lavori, come poi è stato“. – prosegue in merito alle dichiarazioni di Sorbillo, che in varie circostanze ha riportato alla memoria un’incendio che fu appiccato 5 anni fa nella stessa sede – “Sull’incendio avvenuto nell’aprile del 2012 che effettivamente danneggiò i locali della pizzeria, la verità sembra un’altra, e cioè che si sia trattato di un semplice CORTO CIRCUITO. Sia la polizia scientifica che i vigili del fuoco arrivarono alla medesima conclusione: incendio non doloso“. Infine Lucarelli sostiene che il pizzaiolo stia cavalcando questa vicenda per farsi pubblicità, e questo viene avvalorata dal fatto che “Racconta le telefonate che gli hanno fatto Cracco e Oldani, va ovunque in tv, riempie la pagina fb delle sue apparizioni e interviste. Posta le scene girati dalla videosorveglianza quella notte chiedendo di condividerli“.
A queste parole non poteva non controbattere Gino Sorbillo, il quale ha dedicato una pizza alla giornalista del Fatto Quotidiano pubblicando la foto su Instagram, con un lungo commento in cui precisa: “La mia pizzeria mostrava ben visibile all’esterno un cartello che indicava la chiusura di una settimana. Tale cartello è rimasto danneggiato nell’esplosione assieme alla tenda e ad alcuni collegamenti elettrici che si son dovuti ripristinare. Ho dovuto far saldare la porta in ferro, deformata assieme ai solidi pannelli di protezione, per poi farla pitturare da un fabbro. In piena notte, colto dallo stupore e dallo spavento, avrei forse dovuto scrivere “Eravamo già chiusi e adesso, dopo un ordigno esplosivo riapriremo appena sistemeremo tutto”? Se avessi voluto aprire il giorno stesso dell’accaduto non avrei potuto farlo assolutamente per i motivi sopra elencati, e neanche il giorno dopo. Perciò, da quel momento in poi, il locale era chiaramente da ritenersi chiuso per un altro motivo sopraggiunto all’improvviso per opera di due balordi“.
Oltre a queste affermazioni, l’imprenditore ha dato un duro colpo all’opinionista, nel corso di un’intervista, sostenend0 che “con le sue parole fomenta l’odio. Le persone che stanno dietro a una tastiera colgono l’occasione si sfogarsi su Facebook e altrove, sempre perché devono cercare un mostro”.
Immediata la replica di Selvaggia Lucarelli, sempre via social: “Caro Sorbillo, non fomento odio, scrivo su un quotidiano che lei non ha raccontato la verità e che ha spacciato per intimidazione della camorra un semplice corto circuito che ha provocato un incendio nella sua pizzeria. Risponda nel merito anziché fare la vittima”.
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