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Lo strano caso del candidato alla segreteria di +Europa (che lavora con Mara Carfagna)

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Napoli – Il caso è strano. Almeno a prima vista. Certo, però, a pensarci bene, non è il primo del genere visto, ad esempio, che già Beppe Grillo da leader del Movimento 5 Stelle, si è proposto già per ben 2 volte segretario del Pd.

Sicuramente il caso è presto detto: Piercamillo Falasca, il nome che gli iscritti di +Europa contrari alla linea Bonino-Della Vedova hanno lanciato per la segreteria di questo partito (facendo, tra l’altro, infuriare la senatrice che ha sbattuto la porta), in realtà, dallo scorso 24 febbraio, un bel posto di lavoro nei palazzi che contano già ce l’ha: è stato scelto dalla neo ministra al Sud Mara Carfagna nel suo staff. Lo strano si annida tutto nel particolare che la Carfagna mai ha aderito a +Europa. Tutt’altro: resta un nome (forte) di Forza Italia.

Ma tant’è. Il 24 febbraio stesso, Falasca (che è originario di Sarno, a un tiro di schioppo dalla Salerno della Carfagna), scrive sul suo profilo Facebook: “Il Governo Draghi è un pò come la Nazionale, si gioca tutti con la maglia dell’Italia nel campionato più difficile che c’è. Per questo, sono emozionato e onorato della proposta che Mara Carfagna mi ha fatto di nominarmi consigliere del ministro per il Sud e la coesione territoriale”.

“Con la pandemia in corso, un Next Generation Ue da gestire come governo, un Mezzogiorno bello e complicato a cui potersi dedicare, potevo dire mai no?”

Infatti Falasca ha detto sì. Anche se ha dovuto ammettere: “Per me è un impegno gravoso, che scombussola un pò i miei piani di vita e di lavoro. Ma la Nazionale è così: quando vieni convocato devi dire sì”.

Lo strano, quindi, Falasca lo nasconde sotto al tappeto azzurro: con questa metafora calcistica.

Ma chissà che la sua nomina, in realtà, non sveli il dato (politico) che il progetto moderato a cui Carfagna, Toti, Calenda e Renzi spesso hanno fatto pensare, nei fatti (e nelle nomine), non sia già una cosa compiuta.

Basterebbe dirlo, almeno per non far infuriare la Bonino. E magari tranquillizzare Della Vedova. 

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