È la fine dei Lo Russo, ancora tre arresti per un omicidio

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Giuseppe Calise aveva 40 anni quando la camorra ne decretò la morte in un agguato che venne compiuto il 4 febbraio del 2016 nel rione Don Guanella, un quartiere bunker di Miano, nell’area nord di Napoli. La Squadra mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’arresto di tre dei presunti killer, del mandante e di un altro esecutore materiale, reo confesso perché pentito e che ha aiutato le forze dell’ordine e i pm a ricostruire l’agguato di matrice camorristica.

Sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare Luigi Cutarelli, 23 anni, già accusato di essere l’autore dell’omicidio di Pietro Esposito, Pasquale Izzi e il 17enne Genny Cesarano, Antonio Buono, 37 anni, in carcere per gli omicidi Izzi e Cesarano, e Vincenzo Carrino, 24 anni, in galera per associazione a delinquere e già condannato in primo grado. Mandante dell’agguato mortale fu Carlo Lo Russo, ex boss del gruppo soprannominato dei “capitoni” e collaboratore di giustizia. Nel commando di fuoco c’era anche Mariano Torre, la giovane “gola profonda” del clan, il braccio armato del boss che ha commesso numero omicidi perché “plagiato dall’influenza del capoclan”, come spesso ha dichiarato durante gli interrogatori.

Sta di fatto che le sue dichiarazione e quelle del suo “capo”, Lo Russo, hanno permesso alla Dda di ricostruire la lunga scia di sangue tra la fine del 2015 e tutto il 2016, dovuta alla voglia di riprendere spazio da parte di Carlo “’o capitone”. Calise in particolare fu assassinato perché era ritenuto un fiancheggiatore di Walter Mallo, il boss “ribelle”, con una lacrima tatuata sul volto che decise di dichiarare guerra al “sistema” Lo Russo e di prendersi le “piazze” di droga del Don Guanella, storicamente sotto il controllo del clan dominante. Lo Russo riteneva che Calise offrisse un supporto logistico a Mallo che dopo un agguato scampato non usciva più di casa. Il 40enne fu ucciso con un solo colpo di pistola esploso in pieno viso mentre parlava al cellulare. 

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