Napoli – Stanislao Lanzotti, coordinatore provinciale napoletano di Forza Italia. Da dove ripartire dopo la sconfitta sonora alle regionali?
“Ogni ripartenza parte da un’ammissione di responsabilità quindi iniziamo da questa: abbiamo comunicato male i tanti argomenti che ritenevano centrali per i cittadini. Uno su tutti: la nostra idea, nata dallo sforzo durante il lockdown dei dipartimenti del coordinamento cittadino, di utilizzo dei fondi europei per generare ricchezza e lavoro , partendo dalla risorsa mare e dal water front e lo sfruttamento dei patrimoni immobiliari dei comuni mediante bandi regionali, per far ripartire prima ancora del terziario professionisti ed edilizia. Si potrebbero creare così fino a 100000 posti di lavoro nel settore privato in 3/5 anni”.
Cosa o chi vi ha impedito di comunicare queste idee?
“Ci siamo lasciati trascinare, colpa nostra e merito di chi ha vinto, su un terreno non nostro, quello delle rivendicazioni e delle accuse che ha incrinato la fiducia dell’elettorato produttivo e costruttivo che ha preferito a quel punto votare gli urlatori originali e non quelli artefatti”.
Finalmente un po’ di autocritica. Lanzotti, ci dica chiaramente chi ha sbagliato di più
“Pur sforzandomi di non dare colpe ad altri io sento il dovere di dire che l’atteggiamento dei vertici leghisti in Campania è stato suicida”.
Addirittura?
“Hanno rallentato la scelta di Caldoro, che a quel punto ha perso spazio di manovra e si è consumato nell’attesa (politicamente corretta ma mediaticamente devastante) di un’investitura che non arrivava mai logorando potenziali alleati civici e classe dirigente. Lo spazio di recupero a quel punto non c’è stato più e siamo arrivati ad un risultato eclatante. Credo però , da inguaribile ottimista, che nel medio e lungo periodo, se sapremo umilmente ricostruire la nostra capacità di comunicare, potremo trarre un beneficio da questa sonora sconfitta”
Le comunali di Napoli incombono: il suo terreno…
“Sono consigliere sempre molto votato da 4 consiliature, mi cimenterò nella realizzazione di una lista competitiva e qualitativa senza candidarmi per dare spazio ai tanti giovani e ai tanti quadri di partito che meritano una possibilità. Napoli ha 3 miliardi di debiti e dobbiamo immaginare un campo politico largo per risollevarla da questa situazione di perenni disservizi e tariffe massime . Non dobbiamo commettere errore di politicizzare questo voto regalando alla Lega una nuova vetrina”.
Ma non sono vostri alleati?
“La nostra appartenenza politica al centro destra non è in discussione, Napoli merita il nostro sostegno dopo un ventennio di cattiva amministrazione da parte del Pd della monnezza e di De Magistris della finta rivoluzione. L’auspicio è quello di allargare questo disegno ambizioso al centro, a tante forze che hanno sostenuto convintamente De Luca ma che si ispirano come noi al popolarismo, al riformismo e al liberalismo atteso anche che per amministrare una città serve buon senso e grande capacità organizzativa . Sarei disposto anche a sostenere, se il partito me lo consentisse, un candidato centrista in un campo largo , purché non sia espressione di un potere precostituito ed arrogante”.
Progetti?
“Vorrei partecipare al rilancio di Napoli e per farlo ho affidato a Fabio Chiosi il progetto cantiere Napoli che presenteremo giovedì al coordinamento (riunito per l’occasione sul lungomare di via Partenope tra la gente ) e poi la settimana dopo alla stampa. Da ottobre immaginiamo di essere ogni settimana nelle strade e nelle piazze della città partendo da Secondigliano e da San Giovanni per ascoltare o cittadini e stabilire un contatto autentico con il territorio. E’ il nostro modo di chiedere scusa alla nostra storia ed al nostro glorioso passato”.
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