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Di Maio a Napoli, stoccata a Bruxelles: “La nostra sovranità non appartiene al popolo tedesco”

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 NAPOLI – Il leader del Movimento 5 Stelle torna a Napoli per il suo comizio “post-elettorale” e davanti a un pubblico di circa 3mila persone mette subito le cose in chiaro dopo gli ultimi accadimenti romani: «La sovranità appartiene al popolo italiano, non a quello tedesco. Questo dice la Costituzione». È uno dei passaggi più applauditi del discorso che il numero uno del M5S ha tenuto a largo Berlinguer.

Di Maio sal palco insiste poi sul presidente del Consiglio incaricato: «Cottarelli è andato al Quirinale di nuovo e se ne è tornato, non c’è stato un solo gruppo parlamentare che ha detto di essere pronto a sostenerlo perché tutti sanno che se fanno partire un altro governo tecnico non prendono zero ma meno dieci, meno venti». Il parlamentare pomiglianese, mentre la folla urlava «voto, voto», ha avvertito: «O si parte o si va a votare». Lo ha ribadito più volte sul palco, aggiungendo che «una maggioranza in Parlamento c’è. O facciamo partire quel Governo o ridate la parola agli italiani. No a un governo tecnico. Se si vuole risolvere la crisi dello spread e dei mercati si faccia partire chi ha già un programma. Voto? Spero che si vada al voto il prima possibile. Riconosco pure che è una situazione difficile per il Paese, noi volevamo fare un Governo del cambiamento anche per rassicurare i mercati», dice il capo politico del M5S. Di Maio confida dunque nel voto «il prima possibile. Riconosco che questa situazione è veramente difficile.

Volevamo fare un governo del cambiamento anche per rassicurare mercati, non ci è stato permesso e ciò ha creato grossi problemi perché lo spread sta salendo e le borse non vanno bene. Ferma restando la volontà di andare a votare il prima possibile, resta disponibilità a collaborare anche con il presidente della Repubblica». Quanto al programma, «come ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico avevo già pronti due provvedimenti: il salario minimo, quando questi ragazzi consegnano le pietanze a domicilio non puoi pagarli 5 euro ma almeno 8 euro l’ora, e poi una norma che diceva che quando un’azienda prende soldi dallo Stato non se ne può andare in Polonia o in Romania». L’ultima considerazione Di Maio l’ha poi riservata ai rapporti con l’Ue: «Avete visto i mercati e lo spread come stanno salendo? Questo solo perché qualcuno ha fatto girare l’idea che questo Governo volesse uscire dall’euro. Niente di più falso. Per rassicurare i mercati ci vuole un Governo eletto dal popolo e noi siamo a disposizione per una soluzione ragionevole ma coerente con il nostro percorso».

 

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