“Lapilli sotto la cenere”: il viaggio virtuale negli scavi di Ercolano

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Ercolano (Na) – Esplorare, scoprire e avventurarsi nel Parco Archeologico di Ercolano restando comodamente sul divano di casa è ora possibile.

Dal 5 agosto parte “Lapilli sotto la cenere” una serie di contenuti social, disponibili anche in versione 3D, per permettere a tutti di curiosare tra i tesori delle domus restaurate e degli angoli ancora inesplorati. I contenuti saranno visibili ogni mercoledì sulle pagine Facebook ufficiali e saranno arricchiti con approfondimenti del direttore Francesco Sirano, di esperti e personale specializzato degli Scavi archeologici.

Il Parco Archeologico, regolarmente aperto al pubblico che vorrà recarsi personalmente a
Ercolano, rafforza anche la sua presenza nel mondo social e, dopo il successo registrato con i contenuti pubblicati durante il periodo di lockdown, si rinnova con ricostruzioni Herculaneum 3D Scan, a cura dell’Herculaneum Conservation Project, ma anche con una serie dedicata alla figura di Ercole, eroe che unisce la città antica e quella moderna.

Il direttore Francesco Sirano spiega: “Con ‘Lapilli sotto la cenere’ la visita digitale integra quella reale ampliando ulteriormente la fruizione dei visitatori portandoli anche ad esplorare realtà che per necessità conservative, di restauro o contingenze non sono accessibili. Il format ripropone le modalità oramai care alla community che ogni settimana si ritrova sui canali social del Parco come in una piazza virtuale, commentando i contenuti e scambiandosi opinioni e idee.

“Nei prossimi mesi l’offerta digitale sarà arricchita e diversificata grazie ai progetti su cui stiamo lavorando da tempo insieme all’Herculaneum Conservation Project con il sostegno sia della Fondazione Packard sia delle istituzioni pubbliche grazie alle quali il Parco non solo partecipa al progetto della Regione Campania ‘Move to cloud’, ma soprattutto ha ricevuto un importante finanziamento del MiBACT nell’ambito dei fondi europei per il Museo Digitale dell’Antica Herculaneum”, conclude con orgoglio il direttore.

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