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Dal tesoro di Ercolano alla caccia al boss Autorino. L’ispettore Coppola va in pensione e saluta la Polizia

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Una vita al servizio dello Stato. Arriva il giorno della pensione, dopo 40 anni di onorato servizio nella Polizia di Stato, per l’ispettore capo della squadra investigativa del commissariato di Nola Antonio Coppola. Per tutti, conosciuto come l’ispettore Coppola: un investigatore vecchio stampa, profondo conoscitore del territorio e delle dinamiche criminali.

Negli ultimi 23 anni ha guidato la squadra investigativa del Commissariato di Nola, portando a casa risultati importantissimi contro la malavita. Solo per citarne alcuni, l’arresto Salvatore La Marca, che nel 2008 assassinò in un bar di Piazzolla di Nola Carmine di Somma. Prima di darsi alla fuga in Toscana. E porta sempre il contributo di Coppola l’operazione della Dia che nel 1999 intercettò nelle campagne di Saviano il boss Geppino Autorino, evaso dall’aula bunker di Salerno. Nel conflitto a fuoco morì Autorino.

Negli anni alla guida del nucleo investigativo nolano, Coppola ha condotto indagini contro il clan Russo e Di Domenico. Prima di approdare a Nola, l’ispettore Coppola ha prestato servizio a Milano, Aversa ed Ercolano. Proprio nella città vesuviana si deve all’acume investigativo di Coppola il ritrovamento del tesoro di Ercolano. E poi le operazioni contro i clan Birra e Ascione al centro di una guerra di camorra. Coppola ha voluto salutare colleghi, dirigenti e amici in una sala di Casa Cardarelli a Nola. Tante le testimonianze e i messaggi di affetto di colleghi ed ex dirigenti del commissariato di Nola. 

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